Cinque sono i giocatori ancora in attività che allo stato attuale rientrano tra i primi 25 di tutti i tempi per punti segnati nel campionato NBA: ognuno di essi ha possibilità di migliorare, entro la fine della stagione, la propria posizione.
Kobe Bryant, Los Angeles Lakers
All-Time Rank: 5
Totale di Punti in Carriera: 29,484
Ha bisogno di 1,936 punti per sorpassare Wilt Chamberlain e raggiungere la quarta posizione.
Kobe ha realizzato più di 1,600 punti nella stagione ‘corta’ del lockout; per superare la leggenda Chamberlain ha bisogno di totalizzare una media di 23.7 punti a partita su una proiezione di 82 incontri, e considerando che da ormai ben 12 anni la guardia dei Lakers non scende sotto i 24 di media in regular season l’obiettivo è assai vicino. Ancor più suggestivo, pensando ai paralleli da sempre instaurati tra lui e MJ, è l’attacco alla terza piazza, occupata da un certo Micheal Jordan, distante ‘appena’ 2.808 punti: al Mamba basterà confermarsi per un’ulteriore mezza stagione sulle stesse cifre per raggiungere il podio all-time dei realizzatori NBA. E scusate se è poco.
Kevin Garnett, Boston Celtics
All-Time Rank: 18
Total Career Points: 24,270
Ha bisogno di 99 punti per sorpassare Allen Iverson al diciassettesimo posto.
Ipotizziamo che KG riesca a disputare 70 incontri del prossimo campionato: con una media di 15 punti a partita la veterana ala dei Celtics potrebbe in un solo colpo distanziare non solo The Answer, ma anche altri tre mostri sacri come Patrick Ewing, Jerry West e Reggie Miller.
Tuttavia Garnett non può dormire sonni tranquilli: alle spalle incalza WunderDirk Nowitzki, distante un centinaio abbondante di punti e favorito in questa particolare corsa a due verso le vette della classifica di tutti i tempi. E’ altamente probabile che l’ala di Dallas possa concludere la stagione con una media superiore ai 20 a partita; dovesse raggiungere i 21.5 (su una proiezione di 70 incontri) scalzerebbe Alex English dal tredicesimo posto. La sfida è aperta.
Passando agli altri due componenti (uno ormai ex…) dei Big Three di Boston, è curioso notare come essi occupino rispettivamente il ventiquattresimo posto (Ray Allen) e il venticinquesimo (Paul Pierce), distanti tra di loro 351 punti. Complice il passaggio ai Miami Heat, dove sarà la quarta opzione offensiva uscendo con ogni probabilità dalla panchina, è Pierce il favorito alla conquista della top 20: con una media abbordabile di 18.5 punti a partita sulla solita proiezione di 70 incontri, Paul scavalcherebbe in un solo colpo Baylor, Dantley, Sir Charles Barkley e un altro storico Celtic: Robert Parish.
Passando dalla classifica dei migliori realizzatori a quella degli assist-men, sono appena tre i giocatori attivi che rientrano nella lista dei top 25, e solo uno ha possibilità di effettuare un sorpasso…e si tratta di un sorpasso pesante: Steve Nash, guardacaso neo-Laker, è a soli 226 assist di distanza da Magic Johnson: sarà un onore per lui riuscire a compiere quest’impresa vestendo la casacca gialloviola. Le soddisfazioni potrebbero non finire qui: se riuscisse a tenere una media assist in doppia cifra su una proiezione di 70 incontri, il play canadese supererebbe anche Mark Jackson, raggiungendo in tal modo la terza piazza assoluta, alle spalle di….Jason Kidd.
Eh già, il neo-acquisto Knicks è secondo dietro a John Stockton nella classifica all-time, una posizione che difficilmente riuscirà a perdere (quasi 2.000 assist di vantaggio rispetto a Nash) ma anche a migliorare (lontanissimo il play di Utah, che domina la classifica potendo contare quasi 4.000 assist in più rispetto al suo diretto antagonista). Più nelle retrovie, incontriamo Andre Miller: il play di Denver dovrebbe ripetere la grande stagione del 2006, conclusa con 8 assist di media a partita, per poter superare Rod Strickland che lo precede al nono posto.