Categorie: Cleveland Cavaliers

Cinque motivi per avere fiducia in questi Cleveland Cavaliers

Per i Cleveland Cavaliers il fondo del baratro è stato raggiunto l’11 gennaio del 2011. In quella notte, già radicata in quello che sarebbe poi diventato un campionato record con 26 sconfitte consecutive, i Cavs sono stati demoliti 112-57 dai Los Angeles Lakers allo Staples Center. Solo apparentemente sembrava una partita NBA.

Quella prima stagione post-LeBron James è stata un po’ come perdersi nel mare senza una direzione chiara da intraprendere all’orizzonte. I Cavs erano privi di giovani talenti. Le loro uniche speranze erano un paio di proposte al draft, sebbene la maggior parte degli esperti hanno convenuto col dire che sarebbe stato un progetto debole.

Ma poi è arrivato Kyrie Irving a contraddirli. E con lui, istantaneamente il futuro della franchigia è diventato chiaro. Quei pochi fan rimasti dopo il pugno nello stomaco ricevuto durante l’estate 2010, improvvisamente hanno motivo di credere che giorni migliori sono in arrivo. Ora che la stagione da sophomore di Irving sta per iniziare, ci sono molte altre ragioni per poter parlare positivamente sulla direzione intrapresa dagli attuali Cavaliers.

1. Hanno trovato ( si spera ) una guardia tiratrice

Per più di un decennio, la guardia tiratrice è stato la posizione di cui i Cavaliers hanno sempre avuto bisogno. Si potrebbe probabilmente tornare indietro fino a Ron Harper per trovare l’ultima guardia non capitata a caso a Cleveland. Ora sperano di aver trovato il compagno ideale nel backcourt per Irving nella persona di Dion Waiters. Quest’ultimo è stato scelto con la quarta chiamata assoluta; molto più in alto di quanto era stato predetto prima del draft. Ci sono certamente molte ragioni se dubitare o meno della scelta di posizionare il rookie in top five. E’ cresciuto passando per la panchina di Syracuse; non ha fatto nessun workout con i Cavs o con altri team, e non è risultato in perfetta forma durante la Summer League. Ma coach Byron Scott è un suo grande sostenitore, tanto dal paragonarlo a Dwyane Wade nella notte del draft. Waiters ora, come riportato dai giornali americani, è in una condizione migliore e se riesce ad esprimere tutto il suo potenziale, i Cavs potrebbero avere uno tra i backcourt più interessanti della lega ( tra i giovani ).

2. La stabilità dell’allenatore

Un coach che ha realizzato il secondo peggior record nel 2010-11 seguito dal terzo peggior record la scorsa stagione, di solito non dovrebbe sentirsi molto al sicuro riguardo al suo futuro nella franchigia. Ma credo che Scott si senta bene. Con l’avvicinarsi della sua terza stagione a Cleveland, Scott sembra aver guadagnato la completa fiducia del proprietario Dan Gilbert nonostante i risultati mai ottenuti fino ad ora. Ha anche il rispetto di Irving, che è cresciuto in New Jersey mentre Scott guidava i Nets alle Finals NBA negli anni successivi. Scott attua una versione dell’attacco di Princeton, e questo può risultare difficile da apprendere per i giocatori che non hanno familiarità con il sistema. Ora che molti dei giocatori fondamentali hanno la possibilità di giocarci per un paio di stagioni, potrebbe veramente affinare gli schemi di gioco ed iniziare a correre.

3. Molto lentamente Cleveland ha fatto alcune aggiunte esperte ed interessanti

Iriving, Waiters, Anderson Warejao e Tristan Thompson saranno sicuramente il nucleo della squadra, circondati però dal ritorno e da nuove acquisizioni molto interessanti. Ma ci sono anche un paio di giocatori dai quali non ci si aspetta molto ma che potrebbero avere il giusto impatto con un po’ di fortuna. Uno di questi è Kelenna Azubuike, il qualche ha avuto una tremenda stagione a Golden State nel 2008-09. Da allora, ha giocato solo 12 partite NBA mentre combatteva con infortuni alle ginocchia. Se Azubuike riesce ad avvicinarsi al giocatore che era prima di iniziare la serie di infortuni che hanno compromesso la sua giovane carriera, i Cavs potrebbero aver trovato un’ottima ala a costo zero. I Cavs hanno anche aggiunto Jon Leuer che ha concluso la sua stagione da rookie a Milwaukee dove è partite titolare in 12 partite. Nessuno si aspetta molto da lui. Ma in prospettiva è un giovane da non scartare che ha buoni movimenti offensivi. Se è possibile ottenere un ragazzo del genere senza dover rinunciare a nulla, è una vittoria. E’ un premio potenziale senza nessun rischio.

4. Varejao è in salute e motivato

Varejao ha giocato solo in 25 partite la scorsa stagione a causa di un infortunio al polso. La scorsa stagione è emerso in prossimità dell’All-Star Game con una media in doppia-doppia. Le prime indicazioni sono che Varejao è completamente sano e felice dopo essere stato soggetto a voci che parlavano di un suo trasferimento imminente durante l’estate. La sua salute sarà sempre la sua preoccupazione più grande a causa del modo in cui gioca, ma un Varejao in salute può dare ai Cavs la presenza in post-basso che tanto è mancata durante la scorsa stagione.

5. Irving

Già saprete che Irving ha concluso una buona stagione da rookie. Ma secondo me è migliore di quanto sembri. E’ stato nono nella lega per punti segnati in 36 minuti di gioco. Ha tirato con il 40% dalla linea dei tre punti. In accordo con 82games.com, è stato il giocatore con il più altro score della lega durante i momenti cruciali. Ed ha fatto tutto ciò con molto poco talento attorno. E per finire era solo un adolescente quando è iniziata la scorsa stagione. Quindi che cosa farà quest’anno? Non vedo l’ora di scoprirlo.

 

Non sono sicuro che i Cavaliers siano già quasi pronti per competere in postseason, ma hanno gli elementi giusti per un brillante futuro. Sono giovani, atletici, un team libero da ogni aspettativa che corre e compete al massimo ogni notte. Non credo che perderanno nuovamente partite con uno scarto di 55 punti…

 

@m4tteolorenzo

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