Il primo anno di un giocatore NBA non è mai una passeggiata. Per addolcire la pillola delle matricole dei Celtics, Garnett ha dato loro dei soprannomi. Precisa che l’ha fatto con affetto e non, come succede a molti veterani nel basket, per la difficoltà ad imparare i loro veri nomi.
“Io stesso ho un soprannome, non è una mancanza di rispetto” ha detto K.G. “ Alcuni giocatori non rivolgono nemmeno la parola ai rookies”
I celtics sono una squadra carica di veterani. Garnett e Pierce hanno superato i 30 anni di età e lo stesso vale per i nuovi innesti arrivati dalla partenza di Allen: Jason Terry e Jason Collins. Ma le chiavi della squadra sono destinate a Rajon Rondo, che a 26 anni ha l’occasione per dimostrare di avere la stoffa del Leader. Per i bianco verdi quest’annata di rookies potrebbe essere la più prolifica dal 2004, anno in cui Doc Rivers venne promosso capo allenatore.
Sullinger e Melo sono stati scelti dai Celtics al primo giro del draft, con Kris Joseph al secondo.
“The big ticket” ha soprannominato Fab Melo semplicemente “Melo”, perché chiamare un uomo Fab, in inglese “favoloso”, non gli va molto a genio. Jared Sullinger è “Sully” mentre Kris Joseph è detto “Shawn” perchè a Garnett ricorda qualcuno che si chiama Shwan. Dionte Chrismas è stato soprannominato “Temple”, per via del nome del college da cui proviene.
Christmas è stato draftato dai Sixers nel 2009, per 3 stagioni ha giocato in Europa e sarebbe felice di essere chiamato in qualsiasi modo da Garnett e da qualunque altro Celtic, una volta che la selezione del roster sarà fatta.
“Essere riconosciuto da lui come un compagno di squadra è sicuramente ammirevole” ha detto Christmas
“ Ho molto stima per i veterani: insegnare ai giovani l’etica del lavoro, trasmettere quello che sai, non è solo tirare fuori il potenziale di un giocatore” ha dichiarato Garnett sul suo ruolo di guida per i giovani.
I celtics sono tornati questa settimana dalle amichevoli a Milano e ad Instanbul e incotreranno i Knicks sabato notte, nella prima gara di preseason contro gli avversari NBA.
Sullinger sta cercando di assorbire gli insegnamenti del suo nuovo mentore:
“essere un rookie, significa sempre rendere omaggio ai veterani” ha detto : “arrivi, tieni la bocca chiusa e giochi a Basket”