“È diverso. È molto diverso essere il principale terminale offensivo della squadra: ma è il mio lavoro, e sono pronto ad accettarlo”.
Così esordisce James Harden al termine della prima partita stagione dei suoi Houston Rockets. Dopo essere stato ceduto dagli Oklahoma Thunder, il ‘Barba’ ha un solo obiettivo: dimostrare di meritarsi il contratto massimale firmato con la franchigia texana. Si perchè sono 80 i milioni di dollari che Harden percepirà in 5 anni. Non certo un contratto qualunque ed in America si sà, i numeri sono importanti. Nelle prime uscite con la nuova squadra però il giocatore classe ’90 ha già dimostrato il suo valore: 35.3 punti di media in 3 partite, con career high toccato pochi giorni fa con 47 punti e il premio di miglior giocatore della settimana della Western Conference. Tutto merito suo? Harden divide i meriti anche con la squadra:
“Ho cercato solo di fare delle buone giocate. I miei compagni mi hanno cercato, e io sono stato bravo a segnare. Ma non è solo merito mio: Chandler (Parsons) ha segnato un canestro importante da tre punti, così come Jeremy (Lin). I miei compagni sono usciti fuori nei momenti decisivi”.
L’inizio è stato quindi scintillante, ma verranno tempi duri ed il coach dei Rockets lo sa:
“Ci saranno delle serate in cui James si troverà di fronte due difensori e dovrà essere bravo a scegliere la giocata più semplice per eluderli – ha spiegato McHale – perché tre giocatori non sono in grado di difendere quando hai quattro avversari alle spalle. Ho spiegato a Harden che quest’anno gli capiterà spesso, molto più che in passato, e che non dovrà lasciarsi prendere dalla frustrazione, ma continuare a cercare le sue giocate. Se lo farà, tornerà ad avere anche più opportunità di giocare in uno contro uno”.