Cleveland e “The Decision” hanno già avuto un collegamento in passato (vedi LeBron James), ma l’argomento sta diventando sempre più attuale in questo inizio di stagione. Protagonista è la dirigenza dei Cavaliers, la quale vuole capire se Anderson Varejao possa essere una pedina di scambio di alto valore (entro il 21 febbraio 2013) per la franchigia come rivelato da una persona della dirigenza stessa:
“Potrebbe essere la chiave della nostra stagione, se ci sono le possibilità e la disponibilità di fare uno scambio potremmo prenderla in considerazione, ci sono tante squadre che potrebbero essere interessate a lui. Sarebbe una degli obiettivi più importanti sul mercato”
Come mai tante squadre potrebbero volerlo? Semplice, Varejao ha iniziato questa stagione con statistiche largamente migliori rispetto a quelle delle stagioni scorse, mettendo a referto ben 7 partite consecutive in doppia-doppia del valore di almeno 10 punti e 15 (si 15, di cui 5 offensivi) rimbalzi per partita, numeri che non si vedevano insieme da almeno 30 anni. L’ultimo giocatore a raggiungere queste cifre? Moses Malone. Ed a confermare il valore del giocatore ci ha pensato anche Charles Barkley che ha nominato Varejao come migliore ala della NBA, solamente dietro a Lebron James, suo ex compagno di squadra. Forse, il miglioramento delle statistiche del brasiliano si devono proprio alla partenza del “re” dalla città che lo ha amato per anni. Nei sei anni passati con James, Anderson viaggiava con 7 punti, 6.7 rimbalzi e 1 assist a partita. Nei tre anni successivi ha raggiunto 10.8 punti, 11.4 rimbalzi e 2 assists. Diverse sono le spiegazioni, e diverse sono le dichiarazioni dei protagonisti della NBA che si sono espressi sui miglioramenti del centro dei Cavaliers:
“Penso che ora abbia acquisito una mentalità maggiormente offensiva” ha detto il coach dei Memphis, Lionel Hollins. “Lo cercano molto di più rispetto a prima, quindi questo si traduce in più possibilità di segnare. Certo, è ancora brutto da vedere perchè indossa quella fascetta imbarazzante in testa (ride). Penso che sia migliorato come giocatore, non ha solo il compito di correre a canestro per cercare di rubare i rimbalzi, ma ora ha anche l’opportunità di partire a canestro con la palla in mano ed inoltre si prende la responsabilità di effettuare dei tiri dalla media distanza. Ovvio che a tutto questo si aggiunge quello che sa fare meglio, cioè prendere i rimbalzi offensivi.”
Del brasiliano ha parlato anche Marcin Gortat, centro dei Phoenix Suns:
“Anderson non è un giocatore che ama il contatto fisico con i pari ruolo. Non è uno di quelli che spinge ed utilizza i muscoli per conquistare un rimbalzo; ti gira intorno, evita il contatto e ti prende il tempo in modo tale da non lasciarti la possibilità di saltare perchè lui ha sollevato i piedi da terra già molto prima di te”
Lo stesso Varejao parla cosi del suo modo di giocare all’interno degli schemi dei Cavaliers:
“La nostra squadra gioca in modo molto differente rispetto agli anni passati. Prima avevamo LeBron ed ogni azione passava dalle sue mani. Ora invece ho la possibilità di avere la palla io stesso e questa attenzione verso di me mi infonde tanta fiducia. In più ho avuto “carta bianca” da parte del coach Scott, mi ha detto che posso giocare nel modo in cui meglio credo, e questo mi aiuta ad esprimermi al 100%.”
Il futuro di Anderson? Le possibilità di scambiarlo ci sono, ora c’è solo da cercare la squadra che possa soddisfare i Cavaliers che in cambio vorrebbero un giocatore giovane e di talento, includendo anche qualche scelta nei prossimi draft. I primi rumors (molto lievi) portano ad Oklahoma, che però dovrebbero rinunciare ad un giocatore come Ibaka (queste le richieste di Cleveland). Ovviamente sembra fantascienza anche perchè il lungo dei Thunder ha appena ricevuto un rinnovo contrattuale che ha portato al sacrificio di Harden a Houston. Altre squadre interessate? Per ora non sono trapelati altri nomi, ma il 21 febbraio è ancora molto lontano.