La città di Los Angeles non ha più Phil Jackson, ma Chris Paul sta facendo del suo meglio per seguire alcune delle dritte che hanno reso coach Zen famoso per il suo stile poco ortodosso di scelte. Ricordate come Jackson non volesse mai chiamare timeouts quando la squadra era in notevole difficoltà sui finali di gara? I timeouts erano da prendere in considerazione come ultima spiaggia, come ancora di salvezza per la partita. Jackson voleva che la squadra se ne rendesse conto, per affrontare il match con le proprie forze e imparare qualcosa a gara in corso.
E’ stato l’ultimo a credere nel metodo: “lancia tuo figlio nel lago e vedi se riesce a galleggiare”.
Bene, lo stesso ha fatto Chris Paul, seguendo alla lettera il modo di dire e gettando i suoi Clippers nel freddo lago di Salt Lake City, contro i Jazz. E’ facile cadere nell’errore di classificare CP3 come un giocatore di mentalità “pacifica”, a tratti soft , perchè se viene provocato diventa un incubo per qualunque avversario. I Jazz intenzionalmente, non hanno cercato di punzecchiarlo in alcun modo, ma c’è stato un’azione che ha risvegliato Paul dal suo stato meditativo di playmaker.
A circa sei minuti dalla fine, I Jazz erano in testa, un vantaggio costruito dal primo quarto grazie a un’esecuzione offensiva ben oliata. Su rimessa in attacco Utah, Chris Paul dà per un attimo le spalle a Paul Millsap che faceva la rimessa. Millsap approfitta del secondo di distrazione e esegue un piccolo lob sopra la testa di Paul per la ricezione di Mo Williams nel pitturato, che segna prima che Paul si renda conto di dove sia finita la palla.
Paul è su tutte le furie. Scivola via la pazienza incamerata lungo il corso della partita. Nell’immediato possesso, dedice di mettere la quinta e fa un coast-to-coast, senza nemmeno considerare l’eventualità di un passaggio, rimandando due punti al mittente, più il vantaggio e la partita che i Clippers portano a casa per 105-104.
Non con ottimi risultati( 14 punti e 9 assist messi a referto), chiuso in molte occasioni da un semprevivo Jefferson (chiave dei Jazz nei cambi difensivi), ha comunque guidato i Clippers alla vittoria. Durante gli ultimi 6 minuti di gioco ha segnato 8 punti(incluso il lay-up decisivo). e smistato 2 assist.
Onore ai Jazz, che hanno tenuto testa ai Clippers fino al risveglio di Paul. La mancanza di Derrick Favors s’è sentita. Avrebbe dato una mano a Jefferson in difesa nel tentativo di arginare un CP3 straripante.
Di seguito il video del lay-up di Paul che ha sancito la vittoria dei Clippers: