Damian Lillard: il rookie del mese che gioca come un pro

Damian Lillard è il classico eterno secondo: al college giocava per i Weber State Wildcats, molto meno famosi degli omonimi del Kentucky che hanno sbancato NCAA e Draft 2012, è stato il secondo scorer in NCAA così come il secondo con più tiri liberi.

Mancino, dotato di una buona fisicità e capacità di rimbalzo grazie ad una buona corporatura per essere un playmaker, 191 cm per 88 kg, Lillard combina un ottimo atletismo che gli permette di entrare agilmente a canestro con una grande padronanza tecnica che gli permette di segnare anche da 3 e curare il palleggio, riducendo così al minimo le palle perse.

Viene selezionato come 6° scelta, record per un uomo di Weber State ma appena fuori quindi dal quintetto magico dei primi 5 del draft. La squadra che lo sceglie sono i Portland Trail Blazers, che da un po’ di tempo non splendeno in NBA e vittime oltretutto di disastrosi infortuni “rovina carriere” come quelli di Greg Oden e Brandon Roy.

Ciò nonostante Damian non demorde, Coach Olshey gli consegna le chiavi del quintetto base e lui ripaga la fiducia venendo nominato MVP della Summer League, facendo intuire anche un notevole potenziale per la stagione futura ed inserendosi molto bene nella squadra.

Il 31 Ottobre debutta finalmente nella NBA ed entra di diritto nei libri dei record: 23 punti e 11 assist e il suo nome si affianca a quello di Oscar Robertson e Isiah Thomas come gli unici giocatori ad aver segnato almeno 20 punti e 10 assist nella loro partita di debutto in NBA. Ma Damian non si ferma e raggiunge un altro primato, sempre di Robertson, il 3 Novembre, segnando 20 o più punti e 7 o più assist nelle prime 3 partite della stagione da rookie.

Il paragone che finora tutti sostenevano era con Anthony Davis, stella e first pick del Draft 2012 che tarda a brillare in questo avvio di stagione, complici anche gli infortuni. Ora è Lillard il metro di paragone degli altri rookie che dovranno faticare per stare al passo di questo ragazzo di 22 anni.

Intanto il Rookie del Mese è suo, di diritto.

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