La storia degli Spurs, nel passato recente , e’ ormai quella di una squadra che gioca la miglior pallacanestro della lega, che ha il miglior allenatore della lega, ma le cui star sono in fase calante e non hanno più quella scintilla che serve per arrivare fino in fondo (anche andandoci vicinissimo).
Al centro del “problema” c’è la filosofia della valorizzazione dei giovani dello stesso Gregg Popovich, che anche a costo di non vincere tutto preferisce dare spazio alle nuove leve piuttosto che spendere soldi per nuovi trionfi.
Ecco, proprio questa filosofia, ci si aspetta a San Antonio, col passare degli anni pagherà e non poco, anche e sopratutto dal punto di vista economico.
Per un caso in particolare, però, i tempi d’attesa potrebbero essere inferiori alle previsioni: stiamo parlando di Thiago Splitter.
Il percorso di miglioramento del centro brasiliano dal suo arrivo in Texas e’ stato costante e lo ha portato ad essere il principale indiziato come futuro erede di Tim Duncan (se mai ce ne sarà uno).
Grazie al lavoro di Pop, Splitter e’ migliorato sotto tutti gli aspetti del gioco di un lungo:
– arrivato dall’allora Tau Vitoria, ora Caja Laboral, ci si stupiva se un suo libero arrivava dalle parti del ferro, adesso la sorpresa e’ nel vederlo fallire un tiro dalla lunetta
– ha capito di essere 2,11 m per 118 kg, dunque non viene più regolarmente malmenato da tutti gli avversari sotto canestro ed è diventato un ottimo rimbalzista (7,9 rpg)
– oltre che nei liberi, e’ migliorato in generale come tiratore, diventando una vera e propria opzione offensiva quando gli scarichi sui suoi compagni non portano al canestro.
Continuando lavorare sotto i consigli del buon Gregg, sicuramente Splitter migliorerà ancora, e quando arriverà il giorno in cui Duncan annuncerà il ritiro, a San Antonio non la prenderanno così male come credevano qualche anno fa.
Leonardo Granduardo Flori