La NBA ha fatto sapere tramite il proprio sito ufficiale di avere apportato alcuni accorgimenti alla formula dell’All Star Saturday. Ora questo diventerà una sfida tra la Eastern e la Western Conference, che (a evidenti fini di spettacolo: tipico “american style”), avranno ognuna un “capitano”.
Negli anni passati le 4 gare del sabato notte dell’All Star Weekend, lo Shooting Stars, lo Skills Challenge, il Three Point Contest e lo Slam Dunk Contest erano totalmente indipendenti e si risolvevano in contese tra singoli giocatori.
Da quest’anno a Houston invece le due Conference guadagneranno dei punteggi, basati sul risultato di ognuna delle quattro prove, e la Conference con il punteggio più altro guadagnerà un montepremi extra da donare in beneficenza e verrà nominata “Campione dell’ All Star Saturday Night”. Al montepremi anzidetto, si aggiungerà un’ulteriore donazione congiunta di 500.000 $ da parte della fondazione NBA Cares e di State Farm (sponsor della manifestazione).
Ma quali sono le ragioni del cambiamento di formula?
La prima è quella di alzare l’attenzione sui due eventi più trascurati dagli spettatori, lo Skills Challenge e lo Shooting Stars (che vengono a diventare unicamente un noioso antipasto in vista delle due contese più seguite, il Three Point Contest e soprattutto lo Slam Dunk Contest), e nel far guadagnare spazio pubblicitario alle opere di beneficenza, che diventano il fine principale di tutte le gare.
D’altro canto l’inclusione di un “capitano” per ogni conference potrebbe (almeno in teoria) accendere la scintilla dell’interesse, specialmente se la Lega decidesse di sceglierli tra i propri giocatori di punta e questi potessero liberamente interagire con i partecipanti durante gli eventi (cercando di ottenere il medesimo effetto che si ha nello Slam Dunk Contest, seguendo le reazioni alle schiacciate delle superstar NBA che fanno da spettatori alla gara).
Chissà se questi cambiamenti riusciranno a rendere l’All-Star Weekend ancora più appetibile e divertente per i telespettatori di tutto il mondo, sperando comunque che ne risulti rispettato lo spirito della competizione ed esaltato l’ancor più importante fine della beneficenza. Quindi: che lo spettacolo abbia inizio!