Categorie: Primo Piano

Top & Flop di inizio stagione

Siamo circa a un terzo della stagione regolare, le partite alle spalle sono dunque sufficienti per concederci di tirare le prime somme di quest’annata mettendo in luce con una breve analisi i top e i flop fino a questo momento. Ho scelto di prendere in considerazione 10 franchigie attribuendo ad ognuna un punteggio scalare da 10 (la migliore) fino a 1 (la peggiore) , la classifica (molto scolastica) prende in considerazione le aspettative di inizio anno delle squadre ed è in parte soggettiva, quindi non sorprendetevi se mancheranno franchigie come gli Heat o gli Spurs che stanno facendo cose straordinarie ma a mio avviso non distanti dalle aspettative iniziali. Bene, iniziamo:


alla numero 10: (non si poteva che partire da qui) i Los Angeles Clippers, squadra che sta stupendo tutti, ci si poteva aspettare una buona stagione, magari anche una grande stagione ma certamente non così grande, il record è 23-6 con 15, dicasi 15, vittorie consecutive e il tassametro corre ancora; guidati dal duo Paul-Griffin e supportati da un cast di comprimari di altissimo livello i coinquilini meno nobili dello Staples Center stanno attualmente oscurando l’altra faccia della luna (i Lakers), conquistando la città delle stelle e facendo sognare una tifoseria che non ci avrebbe mai nemmeno sperato. Che sia l’anno buono per la squadra che incarna alla perfezione il concetto di franchigia perdente?

Voto 9 ai New York Knicks, squadra bella da vedere, divertente, ricchissima di tiratori, roster infinito (a mio avviso la rotazione più lunga della NBA), tutti i meccanismi funzionano alla perfezione, Anthony è nel momento migliore della sua carriera ed è totalmente incontenibile, Chandler si sta dimostrando giocatore fondamentale, JR Smith utilissimo alla causa su entrambe le metà campo, Kidd preso per fare lo specialista (tiri da 3) si sta dimostrando utile anche nella gestione della squadra, nonostante la veneranda età; poi i Brewer, i Camby, i Novak, i Prigioni di turno fanno il loro compito alla perfezione, capitolo a parte lo riserverei a Rasheed sul quale si potrebbe scrivere una Bibbia. Poi c’è Felton…. Bè Felton, in questo elogio alla collettività non me la sento di prendermela eccessivamente con l’ex Bobcats quindi mi limiterò ad apprezzarne le alzate da highlights per Chandler. In un mondo perfetto la finale Nba sarebbe Los Angeles-New York, Clippers-Knicks, ma si sa il mondo e soprattutto il basket non sono perfetti, inoltre nella Grande Mela bisognerà fare i conti con il rientro di Stoudemire e capire quanto positivo o negativo possa essere.

Numero 8: Oklahoma City Thunders, cercherò di non dilungarmi troppo qui. La squadra è sostanzialmente quella (stratosferica) della scorsa stagione con un Martin in più e un Harden in meno, sono senza ombra di dubbio la squadra da battere ad Ovest, Durant e Westbrook sono migliorati sotto ogni dato statistico e i risultati non hanno subito flessioni nonostante l’addio del Barba (vero uomo chiave delle passate stagioni), per quanto riguarda i dati prettamente statistici Kevin Martin fa esattamente quello che faceva Harden tuttavia è una tipologia di giocatore completamente diverso, i problemi potrebbero presentarsi nella post season quando OKC potrà contare su un uomo da ultimi possessi in meno.

Voto 7 per i Golden State Warriors, sono la sorpresa più positiva di questo inizio, squadra che lo scorso anno ha ceduto il giocatore più forte degli ultimi anni, Monta Ellis, per prendere Andrew Bogut. Beh la notizia è che Bogut deve ancora vedersi e la squadra del Golden Gate sta facendo cose mirabili, la premiata ditta Curry-Lee è seconda come punti di coppia alle spalle solo del duo Durant-Westbrook, dal 2006-07 è la prima volta che danno veramente la sensazione di poter arrivare ai Playoffs

6 per i Minnesota Timberwolves, la squadra è molto buona, il reparto lunghi uno dei più interessanti della Lega, inoltre sono un roster composto da quasi solo bianchi e da tantissimi europei (da anni non si vedeva una cosa simile). Nonostante i numerosi infortuni i Twolves non stanno sfigurando mantenendo un record intorno al 50% in attesa dei rientri e soprattutto del miglior Rubio, non mi sorprenderebbe se andassero molto avanti anche nella post season

5, leggera insufficienza per i Philadelphia 76ers, la cessione di Iguodala si fa sentire e la squadra che lo scorso anno stupì tutti eliminando i Bulls, pur privi di Rose, al primo turno di Playoff deve ancora riuscire ad assorbirla e conseguentemente deve ancora carburare, anche in questo caso si attende il rientro di Bynum per poter dire a cosa potranno realmente aspirare i Sixers, squadra giovane e ricca di talento per ora rimandata

Voto 4 per i New Orleans Hornets, se nel caso dei Sixers la bocciatura era con riserva per i futuri Pelicans non si vedono possibili margini di miglioramento nel breve termine, Davis e Rivers accolti come salvatori della patria non sembrano in grado di dare il contributo che ci si attendeva, le note positive sono pochissime e il record disastroso, notte fonda nella città del Jazz

Arriviamo alla numero 3 con i Los Angeles Lakers. D’accordo Nash ha giocato pochissime partite, ok hanno cambiato allenatore, va bene Howard risente di problemi fisici non da poco ma questa era una squadra costruita, sulla carta, per vincere o almeno puntare al titolo. Invece siamo alle solite: Kobe non ha fiducia nei compagni, ne mette 30 a sera a 34 anni ma a differenza delle scorse stagioni nemmeno questi bastano a trascinare i suoi alla vittoria, il ritorno di Nash sembra aver portato una ventata di aria fresca ma dubito basterà per riportare i Lakers agli antichi fasti, l’unica speranza è data da una possibile trade di Pau Gasol, tuttavia il livello a Ovest è troppo alto pure per poter sognare, anche se con il numero 24 non si può mai sapere.

Giungiamo nelle posizioni meno nobili della classifica, numero 2 i fantastici Washington Wizards, questi non vincono proprio mai! La squadra è oggettivamente scarsa e non in grado di competere, per carità manca Wall (ed è proprio il motivo per cui non li metto ultimi) ma nulla si può salvare della squadra della capitale…anzi una sola cosa: la casuale vittoria in casa contro gli Heat.

Arriviamo infine al gradino più basso, la posizione numero 1 va (stranamente) agli Charlotte Bobcats: ci avevano illuso con un inizio di stagione positivo con 7 vinte e 5 perse, purtroppo da allora solo sconfitte e siamo a quota 16 consecutive, purtroppo la prossima sarà in casa con gli Hornets quindi la gloriosa serie potrebbe interrompersi. Speriamo che con il ritorno del nome Hornets si possano rivedere giocate come quelle del Barone ai tempi d’oro, anzi forse basterebbe vedere un po’ di basket, dai MJ che ce la puoi fare.

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