Fino a qualche anno fa, the battle of Los Angeles era un derby dall’esito scontato e già scritto in partenza.
Con il tempo però, gli attori sono cambiati e la trama della storia ha preso una piega diversa.
L’oscar per la migliore interpretazione va a Chris Paul. Vero leader e artista in campo, ha guidato la sua squadra al primo posto nella pacific division e ad un record di 25-8. L’ altra sponda di Los Angeles invece, vede un record sotto il 50% di vittorie, un mago del playmaking appena rientrato e un numero 24 da trenta punti a partita. Ma in tutto questo, sono i Clippers a primeggiare e non i Lakers.
Sono i Clippers, non i Lakers. Una semplice affermazione che rieccheggia tra le pareti dello Staples facendo tremare tutti quei banner di campioni collezionati nella storia dei gialloviola. Un’affermazione che in poche parole scritte, rivela una realtà indigesta. Per una squadra comunemente associata con le stelle del cinema e Hollywood, il copione di questi primi 3 mesi di regular season non va proprio giù.
Stasera le due squadre di Los Angeles si affronteranno per il secondo atto. Il primo si concluse 105-95 a favore dei Clippers, che ai primi di novembre vinsero la seconda partita stagionale nonostante un Kobe da 40 punti. In quella prima battaglia di Los Angeles, Paul ne mise a referto 18, servendo 15 assist ai compagni e acciuffando 6 rimbalzi. Non è cambiato molto da novembre, i Clippers continuano a sembrare una squadra pericolosa e i Lakers continuano a sembrare in pericolo. I primi stanno tenendo una stagione da urlo( a parte le prime due sconfitte di inizio anno subite rispettivamente da Nuggets e Warriors) e i secondi si trovano in piena crisi d’identità( nonostante qualche guizzo di genio, come la vittoria di Natale contro i Knicks).
Per entrambe una gara cruciale. I Clippers, se vincono, possono attentare al primo posto della Western Conference conteso tra Spurs e Thunder. Posizione che sarebbe un record nella storia della franchigia meno famosa di Los Angeles. Per i Lakers, ogni vittoria è buona al fine della zona playoff, unico obiettivo (nemmeno troppo) realistico per i gialloviola.
I tifosi dei Lakers non credono più che una singola vittoria possa indicare un punto di svolta. Oltre a un’ ipotetica vittoria nel derby, la sfida più grande per i gialloviola sarebbe convincerli del contrario.