Per 30 minuti i Los Angeles Lakers sembravano poter fare a meno di Dwight Howard e Pau Gasol, poi James Harden e Jeremy Lin li hanno riportati alla realtà:
Gli Houston Rockets infliggono ai californiani la quarta sconfitta consecutiva 125-112 al Toyota Center. I Lakers si presentano in Texas con un quintetto sperimentale, con Robert Sacre da centro; il rookie che qualche ora prima era stata mandato in D-League, si ritroverà dunque a giocare 28 minuti in una partita NBA. L’ala forte diventa dunque Metta World Peace, che sarà di fatto il migliore in campo dei gialloviola a fine serata; Kobe Bryant scala in ala piccola e Jodie Meeks prende il suo posto di dietro con Steve Nash.
I Lakers partono fortissimo, trascinati da un World Peace in gran ritmo e con 8 giocatori a referto nel primo quarto, mettendoci tutta quell’intensità che aveva latitato in altre occasioni. Kobe è molto tranquillo, intento a dimostrare di non dover prendere 40 tiri come da più parti si sospettava dopo gli infortuni delle ore precedenti. I Rockets entrano in campo invece troppo sicuri di vincere e accontentandosi troppo del tiro da fuori. Il risultato è che gli ospiti sono avanti sia al primo riposo (34-28) che all’intervallo (62-59).
McHale mette a posto i suoi nell’intervallo e nella ripresa Houston accelera ancora il ritmo andando dentro praticamente ad ogni possesso sfruttando la mancanza di lunghi degli avversari. Harden e Lin segnano 11 punti a testa nel terzo periodo con giochi da tre punti a ripetizione; Carlos Delfino e Chandler Parsons sono caldissimi nel tiro da fuori e i Lakers sono di nuovo in ginocchio. Houston chiude il terzo quarto con un parziale di 16-2 e con 9 punti di vantaggio.
Solo a quel punto il tranquillissimo Kobe Bryant decide di prendere in mano la squadra ma è troppo tardi per trovare il giusto ritmo; il fuoriclasse dei Lakers chiude con 20 punti, 10 sotto la sua media e 8-22 al tiro. Ben diverse le cifre dell’altra stella della serata: Harden chiude con 31 punti, 6 rimbalzi e 9 assist in 40 minuti e 11-19 al tiro a cui si aggiungono i 20 punti di Parsons e 19 a testa per Lin e Delfino.
La difesa dei Lakers è ancora inesistente e ora ci sono anche problemi a rimbalzo visto gli infortuni a Gasol e Howard, stanotte saranno a San Antonio per un’altra tappa del loro viaggio della morte; certo sarà difficile che alla fine del primo tempo Robert Sacre avrà più punti di Kobe Bryant come successo a Houston ma anche col Mamba delle grandi occasioni, sarà molto difficile evitare il quinto K.O consecutivo.
Nelle note liete, oltre ai 24 punti di MWP, i Lakers, ora con un pessimo record di 15-19, festeggiano almeno lo straordinario traguardo di Steve Nash quinto giocatore di sempre con 10.000 assist nella storia NBA; l’unico momento da ricordare in un’altra serata, l’ennesima da dimenticare in questo inizio di 2013.
Luca De Gaspari
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