Categorie: Chicago Bulls

Joakim Noah rimprovera ai suoi Bulls il pessimo record casalingo!

Sabato notte i Suns sono arrivati a Chicago reduci da un filotto impressionante di partite che li portava a giocare la loro quarta partita in soli cinque giorni. Inoltre la franchigia dell’Arizona, che quest’anno non sta di certo brillando in fatto di risultati, veniva da un record di 1-11 nelle ultime 12 uscite stagionali. Una tragedia insomma. A fronte di questo, in molti pensavano che la partita contro i Bulls fosse già segnata, tenendo conto del fatto che la squadra di Belinelli, nonostante la prolungata assenza di Rose, è candidata assieme agli Heat e ai Knicks a competere per le prime posizioni ad Est.

Quest’affermazione però non riuscirà a trovare un effettivo riscontro finchè Chicago non riuscirà a mettere a posto il suo record casalingo. Difatti la partita contro i Suns è andata male (persa 97 a 81, con il risultato mai in discussione) ed ha portato il record casalingo dei Bulls ad un preoccupante 10-10, un 50% di vittorie che di certo non lasciano molte speranze per il futuro.

Il record stagionale della franchigia dell’Illinois è 20-15, potendo quindi vantare in trasferta un rassicurante 66% di affermazioni che, unito ad un buon andamento casalingo, potrebbe tranquillamente traghettarli verso i vertici ad Est, al pari di New York e Miami (che nell’ultimo periodo stanno rallentando la loro corsa).

Per questo Joakim Noah, giocatore simbolo di questo inizio stagione per i Bulls, ha deciso di parlare a ESPNChicago, cercando di dare la scossa:

Noi siamo 10-10 in casa. Questo record non è molto buono e non è neanche nella media. Io penso che sia un bene essere felici quando otteniamo delle grandi vittorie. Ma quando giochiamo grandi partite scendiamo sempre in campo nel modo giusto.

Quando le cose non vanno bene dobbiamo cercare di trovare un modo di compattarci ancora di più. Adesso se le cose non vanno nel modo in cui speriamo sembra che sia la fine del mondo, invece in quel caso dobbiamo pensare alla prossima partita e restare uniti.

Parole da leader quelle del centro francese, che in maniera non troppo velata pone l’accento sul fatto che i suoi Bulls ancora non abbiano trovato quella chimica di squadra necessaria per essere una contender per il titolo.

Certo, magari se oltre a riuscire a compattare il gruppo, questi Bulls ritrovassero anche Rose in quintetto..

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Pubblicato da
Stefano Salerno

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