Categorie: Phoenix Suns

I Suns guidati da coach Hunter vincono ancora, stavolta contro i Clippers!

Appena Alvin Gentry si è chiuso dietro le spalle la porta dello spogliatoio dei Suns, la dirigenza della squadra dell’Arizona ha dichiarato che la scelta era dovuta al fatto che l’intero ambiente avesse bisogno di un “jolt”, letteralmente di una scossa. Porre Lindsey Hunter come allenatore ad interim della squadra era però sembrata più che altro una soluzione transitoria. Ma come già visto da altre parti (Carlesimo docet), non è detto che questo tipo di soluzione, all’apparenza provvisoria, non possa portare di per sé dei frutti.

Certo che il record di 12-2 conseguito dall’allenatore di Brooklyn ha molta più validità del 2-0 del collega che allena a Phoenix, però essere riuscito in poco tempo a ridare un’anima e a far esprimere al meglio un roster che in questa stagione sta deludendo sotto tutti gli aspetti, è impresa paragonabile a quelle del miglior Cosmi (scusate il paragone calcistico, ma chi un po’ lo segue capirà). A dare ancora maggior prestigio a questa inversione di tendenza c’è anche il fatto che l’illustre vittima della notte non sono stati i Sacramento King già battuti a domicilio la scorsa notte, ma i molto più affermati Clippers di questa stagione, che non venivano da un back to back, ma che avevano potuto riposare dopo la sconfitta di due giorni fa contro OKC.

Certo, alla compagine losangelina mancava Chris Paul, ancora indisponibile a causa del riacutizzarsi del problema al ginocchio, e questo sicuramente ha pesato non poco sulla sfida. Va detto però che gli stessi Clippers avevano già mostrato di essere riusciti a trovare una propria identità anche senza la presenza di CP3 sul parquet, proponendo Bledsoe come play titolare e aumentando l’impiego in quanto a minutaggio di Jamal Crawford.

Questo però non è bastato. Anche se non soprattutto per merito della difesa dei Suns che finalmente sembra aver trovato la giusta quadratura (ripeto sembra, non bisogna di certo cantar subito vittoria), contenendo l’attacco dei losangelini, costringendoli ad un 39% al tiro mettendo a referto soltanto 88 punti. Inoltre grazie alla sapiente gestione di un sontuoso Dragic (24 punti e 8 assist) sono state soltanto 5 le palle rubate dai Clippers, che dominano la Lega in questo ambito statistico, risolvendo con il contropiede le croniche difficoltà ad affrontare difese schierate.

Altra nota positiva per i Suns sono le parole filtrate tramite Twitter riguardo le condizioni fisiche di Jermaine O’Neal, assente nella partita della scorsa notte, che tornerà già da questo weekend a disposizione della squadra. Le parole riportate da Paul Coro di “Arizona Republic” danno conferma del fatto che il giocatore è stato assente nei giorni scorsi a causa di un problema di tachicardia, che fortunatamente sembra già essersi risolto. O’Neal ha giocato in questa stagione una media di 15.6 minuti a partita mettendo a referto 6.4 punti. Il suo rientro quindi aprirà scenari sia sul campo (vedremo come Hunter utilizzerà all’interno delle nuove rotazioni il giocatore), sia per quel che riguarda il mercato, aprendo possibilità di trade per una squadra che resta comunque molto bisognosa di rinforzi.

La seconda vittoria consecutiva porta il record della franchigia di Phoenix a 15-28 (uno dei pochi che non fanno paura ai Lakers direi) e non fa altro che confermare la bontà della scelta fatta. L’NBA però, si sa, è una Lega particolare e alle volte giustifica anche il “ricorso” alla sconfitta (per ovvie questione di posizione al Draft). Sarebbe brutto arrivare a pensare che, adesso che sembra intravedersi qualcosa di positivo in questi Suns, bisogna abbandonare tutto per mere questioni di classifica. 

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Pubblicato da
Stefano Salerno

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