Categorie: Curiosità

Ecco i 5 giocatori NBA più soft: Andrea Bargnani al primo posto

L’analista esperto NBA, James Borbath, ha stilato una lista dei 5 giocatori più soft della NBA. Alla prima posizione troviamo il ‘nostro’ Andrea Bargnani, subito seguito da Pau Gasol, detto anche ‘GaSoft’ dagli ‘haters’. Di seguito riportiamo la classifica:

5 POSIZIONE – CHRIS BOSH

Andrea Bargnani non è il primo Raptor ad essere etichettato come ‘Soft’. Prima di lui c’è stato Chris Bosh. Il lungo dei Miami Heat, non ha mai avuto la forza necessaria per prendere in mano e guidare una franchigia come quella di Toronto, tant’è che ha deciso di andare a fare il ‘terzo’ della compagine di Sout Beach guidata da Lebron James e D.Wade. Il resto della Nba con questa mossa ha avuto modo di conoscere ciò che la gente di Toronto già sapeva: è fragile, soprattutto dal punto di vista del suo ego.

4 POSIZIONE – VINCE CARTER

Questa non vuole essere una lista di ex giocatori dei Raptors e non lo sarà, ma secondo quanto riporta l’analista James Borbath, Vince Carter occupa la quarta posizione dei giocatori più soft della NBA. Vince quando sbarcò in Nba si presentò come schiacciatore mostruoso e confermo tale talento. Il fatto però è che Vince nel corso degli anni ha perso potenza, energia e velocità. Normale per un giocatore della sua età, ma sembra aver perso anche la cattiveria. Da macchina di schiacciate, Carter si è trasformato in un giocatore innamorato del suo tiro in sospensione o dall’arco. E’ diventato un giocatore soft e non molto interessato ad attaccare come si deve il canestro se non ne ha voglia. E’ l’esatto contrario di Kobe Bryant, il quale ha sempre mantenuto, anzi rafforzato, quel killer-instinct che lo ha sempre contraddistinto nel corso della sua carriera. Vince è cambiato.. ora accetta semplicemente di giocare.

3 POSIZIONE – BROOK LOPEZ

Forse i geni della cattiveria li ha presi tutti suo fratello Robin. Lo stile di Brook appare differente da quello del centro dei New Orleans Hornets (ex Phoenix). Mani molto educate quelle di Brook Lopez, che lo rendono uno dei centri offensivi più pericolosi, ma certo non si può dire che ha in se la cattiveria necessaria per poter dominare sotto canestro quando si parla di lottare per il rimbalzo.

2a POSIZIONE – PAU GASOL

Ci sarebbe molto da discutere su Pau Gasol. Come per Brook Lopez, Pau, rispetto a suo fratello Marc (centro dei Memphis Grizzlies), sembra essere meno tenace e più morbido. Se poi Kobe Bryant, suo compagno di squadra, critica le sue prestazioni pubblicamente (ad inizio dicembre, ndr)dicendogli: “E’ ora che si tiri su i pantaloni e cominci a giocare”, allora abbiamo altri indizi che giustificano la presenza dello spagnolo nel secondo gradino più alto del podio. La debolezza di Gasol non riguarda tanto il suo modo di stare in campo, ma soprattutto dal suo atteggiamento sul parquet. La debolezza psicologica del talentuoso catalano lo rende spesso un giocatore poco pericoloso, senza pelo sullo stomaco nel momento in cui viene criticato. Certo, la classe resta cristallina.

1a POSIZIONE – ANDREA BARGNANI

Medaglia d’oro per il giocatore più soft della “Nba” è per Andrea Bargnani. Non è uno shock vederlo al primo posto di questa speciale classifica, forse lo è quando ci si ricorda che il lungo dei Raptors è una prima scelta NBA. Il punto debole per Bargnani è sicuramente rappresentato dalla sua difficoltà di catturare rimbalzi e dal punto di vista statistico, vedere un lungo prendere così pochi rimbalzi è abbastanza frustrante. Ancor più grave è vedere che nel corso del tempo di miglioramenti da questo punto di vista non ce ne sono stati. Carenza decisamente importante per un giocatore della sua stazza. Ovviamente, come detto prima, essere stato scelto alla numero 1 nel draft non aiuta Bargnani. Tuttò ciò aumenta le esigenze dei tifosi e della NBA. Bargnani avrebbe dovuto gestire meglio tale situazione. Ricordo di aver letto che al draft 2006, Andrea aveva effettuato un test psicologico che denotò la forza mentale di questo giocatore. Se avessi 5 minuti per parlare con colui che effettuò tale test avrei qualcosina da dirgli. Mentalmente, fisicamente, in difesa o nel pitturato Andrea Bargnani è considerato “soft”. E ‘arrivato con il soprannome di “The Magician”, che tradotto significa, “Il Mago”. Forse meglio un soprannome più accurato, che sarebbe “The Marshmallow Man”, dato quello che ha dimostrato finora nella sua carriera NBA.

 

James Borbath – Analyst NBA
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Pubblicato da
Simone Ipprio

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