Dopo circa due mesi si è conclusa la prima fase della stagione regolare della NCAA, in cui le squadre possono affrontare università provenienti da tutte le conference in base al calendario deciso dal proprio allenatore. Infatti, durante la prima settimana di gennaio hanno avuto inizio i campionati di conference, che determinano gli accoppiamenti dei successivi Tornei di Conference, decisivi (almeno per le squadre meno quotate) per qualificarsi al conclusivo Torneo NCAA.
Nella notte di sabato 5 gennaio si sono giocate 120 partite, ecco le più importanti:
* I numeri tra parentesi davanti ai nomi delle squadre indicano la posizione che occupano nel ranking Top25 stilato settimanalmente dall’Associated Press.
WAKE FOREST – (1) DUKE 62 – 80
Vittoria agevole nell’esordio nel campionato della ACC per la #1 del ranking NCAA, ancora imbattuta: i Blue Devils vengono trascinati dai 22 punti a testa dei senior Ryan Kelly e Seth Curry, ben coadiuvati da Mason Plumlee (13 punti, 12 rimbalzi), Rasheed Sulaimon (12 punti) e Quinn Cook, che, nonostante un inconsueto 0/11 dal campo, ha saputo innescare i compagni nel migliore dei modi, sfornando ben 14 assist, suo career-high. A fare la differenza per Duke sono state le 11 triple messe a segno, sei delle quali hanno propiziato il parziale di 25-7 con cui i ragazzi di Coach K hanno preso il largo durante il primo tempo. Per Wake Forest, squadra giovanissima che veniva da tre vittorie consecutive, da salvare le prestazioni di Travis McKie (22 punti, 11 rimbalzi) e C.J. Harris (19 punti, 4 assist).
(8) OHIO STATE – (11) ILLINOIS 55 – 74
Nella gara più attesa della notte, Illinois vince nettamente contro Ohio State, rifacendosi della sconfitta subita contro Purdue nell’esordio nel campionato della Big Ten. La chiave del successo dei Fighting Illini è stata l’asfissiante difesa, che ha costretto i Buckeyes a 16 palle perse e al 33% al tiro; a guidare l’attacco di Illinois ci hanno pensato la guardia Brandon Paul (19 punti, 7 rimbalzi), il playmaker Tracy Abrams (13 punti, 6 rimbalzi, 5 assist) e la sorpresa della serata, il centro sophomore Nnanna Egwu (16 punti, 8 rimbalzi). La squadra di coach Groce, che aveva chiuso il primo tempo con un vantaggio di 12 punti, ha aperto il secondo con un parziale di 13-2, chiudendo di fatto la gara. Ohio State ha avuto grandissimi problemi a fare canestro, con il solo Deshaun Thomas (24 punti con 9/21 dal campo) a segnare con continuità, mentre il resto dei Buckeyes ha tirato con 11/39. Il “nostro” Amedeo Della Valle è entrato in campo per due minuti, con 2 punti e 1 palla recuperata.
STANFORD – UCLA 60 – 68
Seconda partita e seconda vittoria nel campionato della Pac-12 per UCLA, che arriva così a sette vittorie consecutive. Il protagonista assoluto della partita è stato Shabazz Muhammad, che ha segnato 17 dei suoi 23 punti nel secondo tempo, aggiungendo anche 10 rimbalzi: il talentuoso freshman, dopo aver perso qualche chilo di troppo, nelle ultime settimane ha cambiato marcia, giocando con grandissima intensità sui due lati del campo. Ottimo anche il contributo degli altri due giocatori al primo anno, Jordan Adams (12 punti, 7 recuperi) e Kyle Anderson (5 punti, 12 rimbalzi, 3 assist), e del playmaker ex North Carolina Larry Drew II (5 punti, 4 rimbalzi, 7 assist, 3 recuperi). A poco meno di sette minuti dal termine della gara i Bruins stavano conducendo con 15 punti di vantaggio, ma la reazione di Stanford li ha costretti ad otto palle perse, che hanno permesso ai Cardinals di rientrare in partita, arrivando al -5 con 47 secondi sul cronometro; tuttavia, l’ottima percentuale ai tiri liberi dei Bruins sui falli sistematici dei Cardinals li ha condotti alla vittoria finale. Per Stanford, che ha avuto buone prestazioni da parte del lungo Dwight Powell (17 punti, 13 rimbalzi, 4 assist, ma anche 7 perse) e del playmaker Chasson Randle (17 punti), arriva la seconda sconfitta nel campionato della Pac-12, dopo quella subita contro Southern California due giorni prima.
UTAH – (3) ARIZONA 57 – 60
Partita più dura del previsto per Arizona, che sul campo di casa fatica moltissimo contro Utah, ma riesce comunque a mantenere la propria imbattibilità in un finale di gara concitato: due tiri liberi di Mark Lyons (12 punti, 4 assist, ma 3/14 al tiro) danno il +3 ai Wildcats a 7 secondi dalla fine e l’ultimo disperato tentativo di Jarred DuBois sbatte prima sul ferro, poi sulla parte alta del tabellone e ancora una volta sul ferro prima di uscire. Arizona ha sofferto in particolare la zona mista degli Utes e ha concesso agli avversari di dettare un ritmo lento alla gara, che gli ha permesso di restare in partita fino all’ultimo secondo. I migliori per i Wildcats sono stati le ali Solomon Hill (19 punti, 6 rimbalzi) e Brandon Ashley (11 punti), mentre per Utah ci sono 17 punti a testa per Jordan Loveridge e Jason Washburn, che ha catturato anche 11 rimbalzi.
ST. JOHN’S – (14) CINCINNATI 53 – 52
Un canestro di D’Angelo Harrison a 29 secondi dal termine della gara regala la vittoria a St. John’s, che mette a segno un classico upset da campionato di conference. La partita si è però decisa sotto canestro, dove i Red Storm hanno battuto i Bearcats con il loro stesso gioco, cioè una grande presenza a rimbalzo (Cincinnati è seconda per rimbalzi a partita in tutta la nazione) e nel pitturato, grazie alla quale sono riusciti a costruire un vantaggio di 12 lunghezze all’inizio del secondo tempo. Nonostante l’ottima prestazione di Cashmere Wright (23 punti, 5/10 da tre, 10 rimbalzi, 4 recuperi), Cincinnati non è riuscita a completare la rimonta a causa soprattutto della pessima percentuale al tiro (19/60) e della brutta partita delle guardie Sean Kilpatrick (7 punti, 3 perse, 0/5 da tre e un complessivo 3/14 dal campo) e JaQuon Parker (3 punti, 1/8 al tiro). A guidare l’attacco di St. John’s ci hanno pensato D’Angelo Harrison, reduce dal career-high di 36 punti nella sconfitta all’overtime contro Villanova, che ha chiuso l’incontro con 15 punti e 7 rimbalzi, e il freshman Jakarr Sampson, autore di 16 punti e 8 rimbalzi.
BUCKNELL – (12) MISSOURI 64 – 66
In quest’ultima gara di non-conference per le due squadre, la sorpresa Bucknell sfiora l’impresa e va vicina alla vittoria sul campo di Missouri. Decisiva è stata la palla persa dai Bison a 4 secondi dalla fine sul punteggio di 63-64: Ryan Hill passa la palla a Mike Muscala, che al momento della ricezione viene considerato dagli arbitri fuori dal campo; due tiri liberi di Earnest Ross danno il +3 ai Tigers, ma il fallo di Jabari Brown manda in lunetta Muscala, che segna il primo e sbaglia il secondo, con il rimbalzo che finisce però nelle mani di Missouri. I Tigers, che nel primo tempo hanno faticato molto al tiro, nella ripresa sono stati presi per mano dal playmaker Phil Pressey, che nel finale mette a segno 7 punti consecutivi, chiudendo con 26 punti, suo massimo in carriera, e 5 assist; buona anche la prova dell’ala Laurence Bowers (16 punti, 8 rimbalzi), in doppia cifra da otto partite consecutive. Nonostante la banale palla persa nel finale di gara, Mike Muscala è stato il migliore dei Bison, chiudendo con 25 punti e 14 rimbalzi, la sua decima doppia-doppia stagionale, a cui ha aggiunto 4 assist e 2 stoppate.
(15) GEORGETOWN – MARQUETTE 48 – 49
La striscia vincente di sette partite di Georgetown si conclude in casa di Marquette, che ha tenuto gli Hoyas 18 punti sotto la loro media stagionale e ha vinto il duello a rimbalzo. Negli ultimi istanti di gioco i Golden Eagles sono in vantaggio 49-46, ma a 2.3 secondi dal termine dell’incontro Greg Whittington riceve palla oltre l’arco e tira da tre punti, subendo il fallo di Trent Lockett: l’ala di Georgetown segna i primi due liberi, Buzz Williams, coach di Marquette, chiama timeout, e al rientro in campo l’ultimo tiro di Whittington si spegne sul primo ferro, finendo delle mani di Lockett, che a sua volta fallisce due volte dalla lunetta, dando agli Hoyas la possibilità di un’ultima preghiera, che però non va a buon fine. Per Marquette ci sono 12 punti a testa per Vander Blue e Davante Gardner, e 9, con 10 rimbalzi e 2 stoppate di Trent Lockett. 44 dei 48 punti di Georgetown sono stati segnati da tre giocatori, Markel Starks (18 e 7 assist), Otto Porter (13 e 6 rimbalzi) e Greg Whittington (13, 8 rimbalzi e 2 stoppate).
(23) NORTH CAROLINA STATE – BOSTON COLLEGE 78 – 73
Con una prova corale North Carolina State supera Boston College, evitando l’upset in un altro finale punto a punto: sul 74-71, a19 secondi dal termine Rodney Purvis commette fallo sul tentativo da tre punti di Patrick Heckmann, tiratore dal 93% ai liberi, che però fa solamente 2/3 e costringe gli Eagles a mandare due volte in lunetta Scott Wood, che con un 4/4 chiude la partita. North Carolina State ha avuto bisogno del contributo di tutti i suoi giocatori per portare a casa la vittoria, finendo con sei uomini in doppia cifra: Rodney Purvis (19 punti), Lorenzo Brown (14 punti, 5 rimbalzi, 8 assist), Richard Howell (12 punti, 11 rimbalzi), Scott Wood (12 punti), T.J. Warren (11 punti) e C.J. Leslie (10 punti, 5 rimbalzi). Boston College può solo consolarsi con le buone prestazioni dell’ala Ryan Anderson (22 punti, 13 rimbalzi) e del playmaker Joe Rahon (18 punti).
PURDUE – (18) MICHIGAN STATE 61 – 84
Dopo un primo tempo in sostanziale equilibrio, Michigan State prende il largo nel secondo con un parziale di 28-7, guidato dal freshman Gary Harris (figlio di un ex giocatrice di Purdue), che ha chiuso con 22 punti, 6/8 dalla lunga distanza. Per gli Spartans bene anche Branden Dawson (14 punti, 11 rimbalzi), Travis Trice (12 punti), Denzel Valentine (11 punti, 5 rimbalzi, 4 assist) e Keith Appling (6 punti, 3 rimbalzi, 8 assist, 2 recuperi, 2 stoppate). Purdue ha tirato male dalla lunetta (9/20) e ha pagato la brutta prestazione del leader Terone Johnson (11 punti con 5/19 dal campo), mentre la nota positiva è stata la prova del centro al primo anno A.J. Hammons (20 punti, 7 rimbalzi, 3 stoppate, ma 4/10 ai liberi).
(22) OKLAHOMA STATE – (25) KANSAS STATE 67 – 73
Rodney McGruder segna 26 dei suoi 28 punti nella seconda metà di gara e con tre triple nei minuti finali trascina Kansas State alla vittoria contro Oklahoma State. Spettacolare il duello tra McGruder e il freshman Marcus Smart, che ha risposto colpo su colpo alle giocate della guardia dei Wildcats, finendo con 25 punti, che però non sono bastati ai Cowboys. Per Kansas State, oltre alla spettacolare prova di McGruder, ci sono da segnalare i 17 punti di Nino Williams e gli 8 assist di Angel Rodriguez, mentre Oklahoma State ha avuto una buona prestazione da Markel Brown (19 punti, 5 rimbalzi).
(10) GONZAGA – SANTA CLARA 81 – 74
Il lungo canadese Kelly Olynyk (33 punti, 10 rimbalzi, 2 stoppate, 12/15 al tiro) gioca la miglior partita della propria carriera e conduce Gonzaga alla vittoria contro un’ottima Santa Clara, che è andata in difficoltà quando i Bulldogs hanno deciso di passare a zona. Olynyk è stato ben supportato da Elias Harris e Gary Bell, autori rispettivamente di 14 e 12 punti. Ai Broncos non bsatano i 29 punti di Kevin Foster e i 19 e 9 rimbalzi di Marc Trasolini.
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