Venerdì scorso i Nuggets hanno giocato in Washington DC contro i Wizards, segnando il ritorno nella capitale di JaVale McGee da quando è stato ceduto a Denver prima dell’inizio della stagione.
Washington ha sconfitto Denver per 119 a 113; McGee ha terminato la partita con nove punti, quattro rimbalzi, nessuna palla persa e due stoppate giocando 20 minuti dalla panchina. E’ ora un importante giocatore di una squadra vincente, come ha dichiarato coach George Karl subito dopo la partita, anche se in passato era conosciuto un po’ come una barzelletta durante i primi anni passati nella lega con i Wizards.
Non è quindi una sorpresa sapere che McGee non sia esattamente estasiato dall’idea di tornare a Washington per giocare contro la sua ex squadra.
Ecco quello che ha riportato Ben Hochman sul Denver Post:
Nel momento in cui McGee si è alzato dalla panchina dei Nuggets è stato investito da fischi ed applausi. In Washington egli è conosciuto per molte cose – il potenziale, teatrali giocate vincenti ma anche perdenti. Negli spogliatoi l’ex giocatore dei Wizards si è aperto quel tanto da rilasciare la seguente dichiarazione: ” Non è stato molto emozionante a dir la verità. Per qualche strana ragione ho una memoria selettiva, così mi ricordo solo quello che voglio. Di conseguenza non mi è piaciuto per niente avere delle sorti di flashback o cose simili. Non è stato così speciale per me”.
E’ difficile dargli la colpa per come si sente.
McGee si è trasformato in un’utile arma in uscita dalla panchina, anche se in qualche caso alcune sue giocate ti fanno ancora venir voglia di sbattere la testa contro il muro, ed è fiorito con i Nuggets semplicemente lasciando la capitale.