E’ un Danny Granger diverso quello che ritroveremo in campo prossimamente con la maglia dei suoi Pacers, la differenza (rispetto alla scorsa stagione) risiede nel suo ruolo all’interno del roster, ovvero non più giocatore-franchigia, carica che è destinata ad essere mantenuta da colui che ha portato Indiana in alta classifica: Paul George. Dopo essere tornato da una lunga pausa durata nove mesi a causa di un infortunio al ginocchio, Danny parla molto chiaramente del suo compagno di squadra:
“Fino ad ora ho sentito molte voci sul mio conto, c’era gente che insinuava che il mio ritorno in campo avrebbe portato ad una competizione tra di noi (Danny e George), quando invece è tutto il contrario.” ha rivelato Granger. “Il modo in cui difende, il modo in cui crea il gioco è fantastico e io non dovrò far altro che aspettare un suo scarico per tirare o penetrare, renderà il mio lavoro molto più facile. Paul è molto giovane, ha 22 anni mentre io ne ho 30 tra un mese e mezzo…Non ho nessun problema, dopo essere stato in NBA per ben 8 anni fino ad ora, a passare il testimone a lui (come giocatore franchigia), a lasciare le chiavi di questa squadra sia a Hibbert che a George. Sono qui dal giorno in cui Indiana mi ha draftato, questi giocatori li ho visti crescere ed è proprio per questo che non mi crea alcun problema essere un comprimario, è il loro turno.”
Granger ha poi parlato dell’ambiente che si è creato all’interno della squadra di Indianapolis, attribuendo i meriti a coach Vogel:
“A volte in alcune squadre NBA troviamo dei ragazzi che competono tra di loro nonostante giochino assieme, con la stessa maglia. Questa è la particolarità della nostra squadra: noi giochiamo solamente contro gli altri team. Chiunque segni, chiunque stia giocando, chiunque passi la palla, chiunque faccia qualcosa in campo sa che noi tutti stiamo correndo per lui. Penso che Frank Vogel abbia fatto un buon lavoro nel riuscire ad instaurare questo tipo di mentalità alla nostra squadra, giocare per i tuoi compagni, è questo il segreto.”