I Knicks si lasciano alle spalle un mese agro-dolce(6-5) che li vede terzi ad Est con un record di 34-20. Marzo però sarà un mese molto difficile; vediamo bene i perchè. Come prima cosa i ragazzi di Woodson dovranno affrontare ben 10 trasferte di cui ben 5 in trasferta e di queste, 4 saranno in back-to back. Non si tratteranno di sfide facili visto che in 30 giorni New York dovrà affrontare Miami(già battuta per due volte su due in questa stagione), Oklahoma(squadra con cui i Knicks non si confrontano alla pari da ben 2 anni ormai),LA Clippers(coloro che hanno dato il via alla mini-crisi di metà febbraio), il doppio derby coi Boston Celtics(1-1 quest’anno) che sarà ancora più caldo dopo le scintille Melo-KG,Denver vera e propria rivelazione della stagione che in casa propria non è mai facile da battere con un ex come Gallinari pronto a lasciare il segno, e non dimentichiamo la doppia sfida in back-to-back contro una delle bestie nere della nostra stagione ossia i Toronto Raptors . La squadra della Grande Mela è cosi chiamata a dimostrare di essere finalmente tornata grande ora che il duo Melo-Stat comincia a girare come mai aveva fatto in questi due anni e con un Tyson Chanlder che sta giocando da vero ALL STAR cosi come gli aveva chiesto Mike Woodson due settimane prima dell’ASG. Però in questo mese di Febbraio le difficoltà si sono viste e sono ancora presenti nonostante all’inizio dell’anno con quel 18-5 qualcuno cominciava a pensare che fossero scomparse. Kidd dopo un grande inizio è in parabola discendente e neanche i tiri da tre punti (per la quale era stato ingaggiato) non entrano più (in quest’ultimo mese Jason ha totalizzato 30 punti in 30 giorni); Shumpert non è ancora entrato in forma e fatica su entrambi i lati del campo anche se la scorsa notte contro Golden State si è rivisto qualche lampo difensivo;Novak,White,Prigioni,Copeland si sono visti ridurrere notevolmente il loro minutaggio e questo ne ha risentito sui loro tabellini. Ma da marzo potremo contare su un K-Mart in più e un Marcus Camby ritrovato che sapranno portare beneficio alla squadra. Per concludere vorrei dedicare un pensiero a Sheed Wallace. L’altro ieri per tutti noi è stato un brutto colpo sapere che la sua stagione è finita(e probabilmente anche la sua carriera) ma di una cosa sono certo:lui saprà essere sempre presente e con i suoi consigli e la sua carica da vero leader saprà essere un elemento fondamentale anche fuori dal campo.
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