La fantastica stagione che sta disputando Kyrie Irving è sotto gli occhi di tutti. Il rookie of the year 2012 si è letteralmente caricato sulle spalle la frachigia dell’Ohio e la sta tenendo a galla a suon di prestazioni altisonanti.
Dati alla mano , la stella dei Cavs è la PG che segna in media più punti a partita, e con lo sviluppo del gioco moderno , i playmaker non sono più chiamati al solo compito di gestire il gioco, ma diventano sempre più spesso i veri e propri Go to Guy delle proprie franchigie; ovviamente nelle partite punto a punto sono proprio loro a gestire i possessi decisivi e quindi vengono marcati sempre più “fisicamente” esponendoli a contatti a volte molto duri che ne pregiudicano la forma fisica, soprattutto nelle penetrazioni a canestro.
Con il passare del tempo questi contatti, uniti al numero elevato di partite in pochissimi giorni, cominciano a logorare sempre più il fisico delle PG in Nba: la scorsa stagione furuno Chancey Billups e Ricky Rubio ad inaugurare la sfortunata serie di infortuni seguiti da Rose e quest’anno da Rondo e Parker; tutti infortuni dovuti a traumi al ginocchio o peggio ancora ai legamenti che mettono KO questi campioni per lunghi periodi facendogli saltare addirittura stagioni intere.
Alla luce di questi fatti , la dirigenza dei Cavaliers ha deciso di fermare Irving per evitare di peggiorare la situazione del proprio numero 2, che soffre da tempo di un’ipertensione proprio al ginocchio destro.
Ricordiamo come già ai tempi di Duke, il buon Kyrie fu costretto a saltare tutto il primo anno per via di un’infortunio che gli permise di giocare solo 11 partite (ma a quanto pare bastarono per farlo chiamare con la prima scelta assoluta del draft 2011).
Il coach Byron Scott ha ricordato come il classe ’92 abbia gia perso 14 partite in questa stagione a causa di un infortunio all’indice della mano destra e nonostante ne riconosca l’importanza vitale all’interno dei propri schemi, non vorrebbe rischiarlo in questo finale di stagione che tanto non potrebbe offrire niente di più ai Cleveland
“Se Kyrie ha dolore, non ho nessun problema a fermarlo. Noi vogliamo che sia al 100% ed al momento non lo è”
Di diverso parere il diretto interessato, che confessa di non essere al 100%, ma aggiunge anche che non ha la minima intenzione di abbandonare i compagni di squadra
“L’unico modo per risolvere il fastidio sarebbe quello di riposarmi fino alla fine della stagione. Ed io non assolutamente voglia di farlo. ‘ ha detto a Yahoo! Sport.
Per la cronaca , nonostante il dolore,Irving nella scorsa notte è tornato in campo contro gli Utah (dopo 3 gare di assenza) e lo ha fatto a modo suo : 35 minuti giocati con 20 punti e 7 rimbalzi all’attivo,ma con il grande merito di siglare 11 punti nei 4 minuti finali che sono valsi la vittoria contro i Jazz.
In caso di stop forzato, toccherà agli ex Grizzlies, Ellington e Spieghts trascinare mentalmente un gruppo di giovani prospetti in attesa della definitiva consacrazione come Thompson ,Zeller ed il sorprendente Waiters.
Proprio Dion Waiters avrebbe più minuti a disposizione per “esplodere” definitivamente e zittire tutti quelli che non lo reputavano all’altezza della 4° chiamata assoluta all’ultimo draft.
Prevarrà il buonsenso societario (in vista anche di una chiamata un po più alta al draft con qualche sconfitta in più) , oppure la voglia di giocare del vincitore della gara dei 3 punti allo scorso All Star Game di Houston??? Si attendono sviluppi nei prossimi giorni.
Daniele Mascioli
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