Il rookie più anziano della lega, che ha messo il suo talento al servizio di New York, ha elogiato il suo compagno di squadra Jason Kidd, che è sempre un’influenza positiva all’interno del campo e dello spogliatoio.
Per molti giocatori, fare il salto in NBA a 36 anni sarebbe impensabile ma, nel caso di Pablo Prigioni, questà nuova realtà si è fusa bene con il suo gioco, seppur da backup PG. L’argentino ha dichiarato che la presenza di Kidd ha influito molto sulla sua esperienza e che, come un giocatore come Jason, non potrebbe essere altrimenti.
“Penso riesca a leggere le situazioni di gioco un secondo prima di chiunque altro nella lega. Specialmente per me, essere un suo compagno aiuta e cerco di imparare stando attento anche ai piccoli dettagli, che a volte sono i più importanti.”
Anche per un veterano come Prigioni, Kidd è il tipo di giocatore che non può non saltare all’occhio.
“E’ una delle migliori guardie nella storia della lega e, nonostante l’età, sta giocando ad un livello altissimo.”
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