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Hello Brooklyn

In una delle culle dello sport americano è tornata una franchigia professionistica! Festa a Brooklyn, nuova (meravigliosa) arena, squadra competitiva, fame tanta e ovviamente tutti in nero. Così i Nets si sono rinnovati, trasferitisi dal vecchio New Jersey (non esattamente lo stato più amato negli USA), stanno ora a due passi da Fulton St., cuore pulsante del quartiere dove sono nati MJ, Carmelo Anthony e moltissimi altri professionisti.

La stagione dei Nets è nata senza particolari pressioni, la squadra da assemblare non era però semplice, i campioni ci sono, il supporting cast anche, la panchina non è la più profonda della lega ma va bene così. Avery Johnson ha tentennato così si è deciso di affidare la squadra al vice P.J. Carlesimo, allenatore già con esperienza NBA conosciuto per i suoi modi non proprio “gentili” di comunicare con i giocatori (vedi caso Sprewell). Fattore comportamentale o no da quel momento le cose a Brooklyn sono migliorate (non che prima fossero catastrofiche).

Mi sono permesso così di analizzare le statistiche della squadra di nero vestita per capire da dove nascono questi risultati.

L’inizio di stagione è stato altalenante, ottimo novembre, pessimo dicembre e di nuovo ottimo gennaio, da li in poi la squadra ha stabilizzato le proprie performance. Proprio il fattore stabilità sembra essere una base fondamentale della stagione Brooklynese. Le statistiche infatti ci dicono come il numero di tiri sia abbastanza limitato, coronato da delle buone percentuali, anche da tre, meno dalla lunetta. Sono certamente una squadra molto attiva a rimbalzo, in pitturato infatti stazionano a rotazione Blatche, Evans, Humphries o Lopez che raccolgono moti palloni anche nella metà campo offensiva. Nonostante la presenza di Deron Williams però producono poche assistenze. Guardando un paio di partite dei Nets ho notato questo particolare, hanno ottimi passatori e buonissimi giocatori d’attacco, ma nonostante questo pochi canestri vengono prodotti dal movimento del pallone. Probabilmente questo è un aspetto offensivo su cui stanno lavorando essendo una squadra da poco assemblata.Possono ancora alzare di molto il loro registro offensivo visto il potenziale di fuoco di cui dispongono!

Difensivamente i ritmi bassi a cui giocano portano i loro avversari a costruire un numero di tiri limitato, sia da due che dall’arco, i già citati rimbalzi vengono più frequentemente catturati dai neri, mentre la bassa pressione difensiva produce poche palle perse dagli avversari.

Il ritratto di questa squadra sembra mediocre ma come abbiamo visto si sono già assicurati un posto ai play-off anche favoriti dalla scarsa vena di molte squadre della Eastern. Possono essere quindi considerati una mina vagante nella post season? Personalmente non credo, penso possano fare un buon primo turno ma difficilmente si giocheranno il secondo, soprattutto se l’avversario si chiamerà Miami. Potenzialmente il gruppo mi piace e sembra ben assemblato, Johnson è un attaccante e pare aver riconosciuto e legittimato la leadership di Deron Williams, argomento questo molto importante per mantenere stabile uno spogliatoio NBA. Saranno una franchigia su cui puntare in futuro, dalla proprietà Prochorov ha garantito investimenti e Jay-Z, il volto della società, piace da morire ai tifosi ed è già riuscito a creare un ambiente caldo che ama la squadra.

C’è da giurarci quindi, sentiremo parlare molto di questa squadra. E ne sentiremo parlare bene! Hello Brooklyn!

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