Paul Pierce, stella e capitano dei Boston Celtics, è ancora risentito per la scelta di Ray Allen di essersi unito ai Miami Heat la scorsa estate. Il no.34 dei Celtics, infatti, al momento dichiara di non essere disposto a passare sopra la cosa:
“Un giorno, quando tutto questo sarà finito (test. when it’s all said and done), sono sicuro che avremo l’occasione di confrontarci su questo argomento fuori dal campo; ma in questo momento, non è possibile.”
E passando a spiegare perché non sia possibile, Pierce continua:
“Mi ha ferito questa sua scelta. È come se dopo aver giocato contro i Lakers per il titolo, io due anni dopo me ne fossi andato e avessi firmato con L.A. Sarebbe stato l’equivalente di quello che lui ha fatto.”
Interpellato sulle dichiarazioni di Pierce, Ray Allen ha mantenuto un tono molto diplomatico e ha comunque lasciato chiaramente intendere di non aver dimenticato i fasti del suo periodo con la casacca bianco-verde dei Celtics:
“Mi manca giocare con Paul ed essere suo compagno di squadra. C’è sempre stato un legame emotivo molto forte da parte mia nei confronti dei miei ex-compagni. E questo sentimento non è cambiato. Tuttavia ritengo che questi sentimenti siano giustificati, visto che non gioco più nella sua squadra e non posso più aiutarli a vincere. E anche se la mia scelta lo ha ferito, lui ha compreso quello che ho fatto, perché ci basta uno sguardo per capirci e lui mi conosce bene.”
Dunque un Ray Allen che non rinnega i suoi ex-compagni, ma ribadisce il forte attaccamento emotivo che ha contrassegnato i Celtics nell’epoca dei Big Three, ed è stato la base su cui costruire le numerose vittorie che hanno contrassegnato l’epopea in maglia Celtics di Pierce, Allen e dell’altro e fondamentale membro del trio, Kevin Garnett. E sarà forse proprio questo legame a consentire ai tre di ricucire il proprio rapporto “when it’s all said and done”?