Doveva essere la partita del riscatto per i Rockets, la partita in cui James avrebbe dovuto dimostrare di essere davvero grande, e così e’ stato; il problema e’ che di la’ ci sono i Thunder.
Gara 2 comincia con un aggiustamento tecnico da parte di coach McHale, che cambia il quintetto base della sua squadra inserendo Beverley dal primo minuto (scelta più che azzeccata) e “abbassa” notevolmente l’altezza media. Il risultato e’ un gioco molto fluido da parte degli ospiti, che partono forte con Harden e Parsons sugli scudi; il risultato della novità del quintetto basso porta però i Rockets a pagare sotto canestro, e così i Thunder ne approfittano e appoggiandosi sul solo Durant (15 nei primi 12′) chiudono il primo quarto sul +1.
Il secondo periodo comincia sulla falsa riga del primo, con i Rockets a scegliere il ritmo della partita e i Thunder che si adattano senza spingere. I primi minuti sono lenti e macchinosi, e le due squadre restano a contatto nonostante le continue fiammate offensive di Parsons; a questo punto inizia un duello che caratterizzerà tutto il secondo quarto e la partita in generale: quello tra Patrick Beverley e Russel Westbrook.
L’ex UCLA comincia ad alzare le marce, monopolizzando l’attacco dei Thunder, ma il #12 dei Rockets gli risponde a suon di canestri e lo aspetta nella metà campo difensiva causando un paio di palle perse che non fanno proprio piacere a Westbrook. Il primo tempo finisce con i Thunder ancora in vantaggio, ma la partita e’ più che mai aperta e combattuta.
Nel terzo quarto, dopo un inizio equilibrato e l’insistenza di Houston sull’extra pass che continua a dare buoni frutti, i ragazzi di Scott Brooks provano a dare la frustata definitiva alla partita.
Harden smette di incidere nella metà campo offensiva, mentre di la’ Durant e Westrbook continuano a fare la voce grossa con un mini-parziale di 5 a 0: i Rockets non reagiscono e sprofondano fino al -11; a questo punto si risveglia il Barba, che con una bella entrata e due assist per Asik (schiacciata) e Delfino (tripla), riduce il distacco fino al meno 6 con cui si entra nell’ultimo periodo.
Negli ultimi 12 minuti succede veramente di tutto, e i 20 000 tifosi presenti hanno decisamente di che divertirsi.
Il quarto inizia con un altro tentativo di fuga dei Thunder, che con un contropiede e relativo canestro con fallo di Westbrook si portano a +12, per poi arrivare addirittura a +15 (massimo vantaggio della partita) con una tripla di Kevin Martin nell’azione successiva. A questo punto avviene qualcosa di strano; l’attacco di OKC si ferma, i Rockets capiscono che si può creare un’ottima opportunità e ricominciano a macinare gioco.
Con le giocate di Beverley, Asik e Delfino, Houston torna a -5 con 6 minuti da giocare e un parziale aperto di 12-2; OKC non segna veramente più, e così, sempre con le giocate di Harden, Asik ed un inaspettato Beverley, i Rockets agganciano gli avversari a quota 91, per poi arrivare al vantaggio con un invenzione di Harden per la tripla di Delfino.
Inizia una battaglia tra le coppie Harden/Asik e Westbrook/Durant; le due squadre si sorpassano più volte, Durant giganteggia in attacco, ma Asik domina a rimbalzo offensivo e crea molti extra possessi per i suoi.
Con un minuto rimasto da giocare e la palla in mano ai Thunder, Durant si butta dentro in penetrazione per poi scaricare su Sefolosha, che smarcato manda a bersaglio il canestro del +4. Dall’altra parte Harden va in lunetta, sbaglia un libero e fa -3; nel possesso successivo Ibaka si ritrova la palla in mano appena dentro l’area, e totalmente smarcato, colpisce con il jumper che manda i titoli di coda a gara 2: +5 con 30 secondi da giocare. Comincia la sfilata di giocatori in lunetta, ma ai padroni di casa non tremano le mani e così la vittoria diventa cosa fatta.
Ai Rockets resta sicuramente il rammarico per una partita giocata alla pari contro una squadra decisamente più forte e profonda, che alla fine si è rivelata migliore nei momento che hanno deciso la partita. Tra i giocatori più in evidenza ci sono i 29 punti e 9 assist di Durant e i 29 con 5 rimbalzi di Westbrook, mentre tra i Rockets spiccano Harden (36+11+6), Beverley (16+12+6) e Asik (9+14). Il risultato finale e’ di 105-102 per i Thunder. Adesso la serie di sposta in Texas, con la squadra di Kevin McHale che promette battaglia dopo l’ottima prestazione di gara 2!