Categorie: Primo Piano

Miami vola sul 3-0, Ray Allen sugli scudi con tanto di record

Il copione di gara 3 della serie tra Miami e Milwaukee è stato un film già visto nei capitoli precedenti di questa saga: Bucks ammirevoli per più di metà partita, gli Heat controllano, premono il pulsante con scritto “on” e spaccano in due la gara con un super-parziale dal quale Milwaukee non si riprende più.

Sulle prime non sembra una gara da Playoffs, sia per il pubblico che per quanto mostrato in campo. I Bucks nei primi minuti difendono male in transizione concedendo facili appoggi ai loro avversari. In difesa Miami raddoppia con il lungo del bloccante Ellis e Jennings in situazione di pick&roll, confidando nella rotazione difensiva per limitare i danni. Inizialmente la strategia non paga dividendi, anche perché Miami è poco attenta e reattiva. Milwaukee con un 7 a 0 di parziale si porta sul 14-9, costringendo Spoelstra al primo timeout nel quale consiglia ai suoi di “weather the storm”, ossia di contenere la sfuriata iniziale dei padroni di casa. Si sblocca J.J. Redick con due triple, i Bucks segnano 8 tiri dal campo consecutivi, portandosi avanti alla fine del primo quarto 30-21. In grande spolvero Sanders, dall’altra parte risponde con 11 James. Milwaukee ha avuto 11 assist su 12 canestri, sparando un ragguardevole 57% dal campo, con 5/10 da tre punti.

Miami apre il secondo periodo con un 5-0 ed, ancora una volta, un buon contributo di Andersen. I Bucks attaccano i difensori avversari entrando presto in bonus, sfruttando inoltre il buon momento di Redick, che all’intervallo sarà il top scorer dei suoi a quota 11 insieme ad Ilyasova. A far rimanere in partita Miami ci pensa Ray Allen, che chiuderà il primo tempo con 15 punti. Con una tripla alla fine del quarto He Got Game ha pareggiato il record all-time di triple nei Playoffs, precedentemente appartenuto a Reggie Miller. All’intervallo si va sul 50-48 per i giocatori del Wisconsin, dopo un buzzer-beater di James. Wade, Bosh e Chalmers combinano complessivamente per un misero 3/19 ma gli Heat sono in partita sia per i rimbalzi controllati che per le difficoltà del backcourt di Milwaukee. Ellis e Jennings hanno 9 punti in due, anche se con 10 assist e 5 recuperi, dimostrando di subire la difesa dei loro avversari.

Ad inizio ripresa Bosh cerca di togliersi la ruggine di dosso con 4 punti, mentre Wade continua a far fatica, insistendo in isolamenti per niente redditizi. I Bucks vanno spesso in transizione, caricando di falli gli avversari, entrando presto nel bonus e non affrontando la difesa schierata. Si spiega così il 9-0 di parziale simboleggiato dal coast to coast di Sanders concluso con una bella schiacciata. Il centro di Virginia Commonwealth commette però 4 falli nei primi minuti, uscendo di fatto dalla partita. Gli Heat si adeguano sulle uscite dai blocchi di Redick raddoppiandolo sistematicamente e impedendogli così di tirare. Un altro timeout di Spoelstra trasforma i suoi uomini che stringono ulteriormente le maglie difensive. Milwaukee perde tanti palloni non riuscendo nemmeno a tirare per la pressione avversaria, abbassando drasticamente al contempo la percentuale di realizzazione. Gli ospiti chiudono il quarto in vantaggio 78-68, con James sugli scudi.

Miami ricomincia con le marce alte il quarto periodo e con un altro parziale si porta avanti di 16. Un’altra tripla di Allen lo porta a quota 321 nei Playoffs, superando di fatto Miller. In attacco si vedono le differenze col primo tempo: gli Heat hanno una migliore circolazione ed in alcune azioni tutti e 5 i componenti del quintetto toccano la palla. Milwaukee tenta la carta della zona ma senza impensierire i propri avversari che controllano il punteggio fino alla fine. Il tabellone alla sirena recita 104-91 per Miami, che si porta così sul tre a zero nella serie.

Top scorer a quota 23 Allen, con 5 triple, seguito da James che chiude con 22+5+6. Ottimo Bosh a rimbalzo (14), da segnalare anche il 5/5 di Birdman, sempre positivo dalla panchina. Serataccia al tiro per D-Wade, che chiude con 4 punti, 1-12 e 6 palle perse, a cui aggiunge però 9 rimbalzi, 11 assist e 5 recuperi.

Per i Bucks doppia doppia da 16+11 di Sanders, miglior marcatore assieme a Jennings, il quale ha tirato però 5/15 dal campo. Per il piccolo play anche 8 assist e 5 recuperi. Assolutamente incolore Monta Ellis, 7 punti con 2/9.

In tutte le categorie statistiche di squadra Miami ha fatto la voce grossa. Più precisi dal campo, 52 vs. 46%, a rimbalzo (43-38) e per punti in vernice, 54 a 46. Il 50% da tre di Milwaukee del primo quarto si è trasformato in un modesto 27% finale.

Nessuna squadra è mai riuscita a ribaltare una serie NBA sotto 0-3. Se i Bucks vogliono evitare il cappotto devono trovare più contromisure alla difesa di Miami, sperando in una grande serata realizzativa del proprio backcourt, deludente fino ad ora. Gara 4 è in programma alle 21.30 italiane di domenica.

Alessandro Scuto

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