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Rockets duri a morire, non bastano i 36 di Durant per chiudere la serie.

 

 

Dopo la salvezza di Houston in gara 4 e l’eliminazione scampato per un pelo, si torna ad Oklahoma City.  I Thunder conducono la serie per 3-1 e  hanno il fattore campo dalla loro, ma i Rockets sebbene sulla carta siano spacciati, sono spinti dalla motivazione di riaprire i giochi. Nella storia della NBA nessuna squadra è mai riuscita a risalire da  un abissale 3-0  e a vincere gara 7 portandosi a casa partita e serie . Houston, ancora molto lontana dal riscrivere la storia dei playoff,  ha però compiuto un grande passo in gara 5 che va in direzione di questo obiettivo. Dagli spalti della Chesapeake Energy Arena, fa il suo ingresso Russell Westbrook, accolto dai tifosi con una standing ovation e fuori per il resto della postseason a causa di un brutto infortunio al menisco.

Il match si apre nello stesso modo di gara 4, Houston che spinge a tavoletta dal primo minuto e i Thunder che rispondono per le rime.  Parsons continua a creare problemi alla difesa di OKC. L’impressione, dopo i primi minuti di gioco è che Houston abbia capito l’antifona: per annullare i Thunder bisogna viaggiare alla  loro stessa velocità, spingere la transizione, aprire il contropiede  cercando punti facile da fuori con Beverly o Harden o giocando alto-basso con Parsons e Asik .  A metà frazione arriva  la schiacciata di Ibaka che porta i Thunder in parità. Gara in equilibrio, che vede un Barba in grande spolvero già a quota 11 punti  a fine primo quarto.

 

La seconda frazione di gioco è sostanzialmente la copia della prima.  Si apre con la tripla di Garcia che brucia la retina da fuori per la terza volta consecutiva e porta Houston a +7, ma i Thunder restano a contatto. La replica di Durant è immediata, segna tre canestri di fila che sono un clinic di uno contro uno: tiro in fade-away, jump shot dalla media e fingeroll da maestro.  Il match è di nuovo in parità.  A guidare il sorpasso  prima dell’intervallo lungo sono Garcia e Harden, entrambi con un tiro dalla lunga distanza, entrambi già in doppia cifra di punti ( per il primo sono 14, per il secondo 16.) Da segnalare la bomba del Barba a 9 secondi dal termine che porta Houston a +7. Il punteggio dice 50 a 43 per Houston.

Terzo quarto ad alta tensione per i padroni di casa. Durant rientra dagli spogliatoi e segna due canestri di puro nervosismo, nel vano tentativo di tenere a galla i suoi. Ma il Barba è letteralmente on fire,  va a bersaglio con una delle 7 triple che metterà a segno nell’arco di tutto il match.  Alla feste di bombe si aggiunge anche Beverly, Houston comincia a scavare il solco che culminerà con il + 16 di metà frazione, nonchè massimo vantaggio  Rockets.  Ultimi fuochi di quarto con Durant e Ibaka che tentano di ricucire lo strappo.  Il primo con un coast- coast a buon fine  e il secondo con la schiacciata del -10 Thunder. A spegnere ogni speranza di rimonta è ancora lui, James Harden.  33 secondi alla fine del terzo quarto ed ennesima tripla del Barba, che sigilla il punteggio a 87-75 in favore di Houston.

Harden riprende da dove ha lasciato, mettendo a segno un altro tiro dalla lunga  distanza. L’ultimo periodo di gioco vedrà un Kevin Durant stremato e a tratti isterico per la direzione che sta prendendo la partita.  A 5 minuti dalla sirena, Scott Brooks decide di adottare una sorta di “hack to Asik”,  fare fallo sistematico sul centro di Houston  per mandarlo in lunetta e fare leva sulla bassa percentuali di liberi realizzati.( 56% in regular season) Strategia che non funziona per OKC, ma che anzi sembra quasi rivoltarsi contro.  Dalla lunetta Asik  farà 13/18( un modesto 71%). Thunder  che nonostante un Reggie Jackson ispiratissimo( 20 punti il suo bottino finale), affondano sotto i liberi di Asik e la valanga di  triple di Francisco Garcia e James Harden. Dato preoccupante per OKC:  ” virgola” per Durant nell’ultimo quarto, che non vede più il fondo della retina.

Gara 5 finirà 107-100 in favore di Houston, galvanizzata dalla seconda vittoria consecutiva arrivata per giunta nella roccaforte della Chesapeake Energy Arena.  Venerdì notte si aspetta una trasferta tutt’altro che facile per OKC, che dopo aver gettato alle ortiche gara 5, dovrà fare qualcosa di più per mettere la parola fine a questa serie.

 

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Pietro Caddeo

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