I Grizzlies vincono gara 3 (87-81) e si portano in vantaggio 2-1 nella serie!

Partita carica di aspettativa quella che i Thunder e i Grizzlies hanno giocato nella notte a Memphis, la prima gara della serie disputata in Tennessee con le squadra in parità dopo il doppio confronto della Chesapeake Energy Arena. I temi tattici da un lato e dall’altro non mancano: i padroni di casa, migliori interpreti rispetto agli avversari e forti di un’importante vittoria in trasferta, cercano conferme tra le mura amiche per quel che riguarda il dominio nei pressi del ferro grazie ai suoi lunghi e allo stesso tempo spera che continui il momento positivo per Mike Conley che con i suoi 26 punti, 9 assist e 10 rimbalzi è stato decisivo in gara 2. Dall’altra parte, dopo l’infortunio di Westbrook, gli oneri (tanti) e gli onori (molti meno) sono nelle mani di Durant, unico argine alla deriva che la stagione dei Thunder sta prendendo. A tutte le difficoltà finora incontrate dai ragazzi di coach Brooks si aggiungono le insidie e la pressione di giocare a Memphis, ambiente per così dire “inospitale” nei confronti degli avversari.

Particolare attenzione alla vigilia del match è stata data a Tayshaun Prince, non di certo tra gli uomini copertina, ma elemento decisivo per la serie in quanto grande difensore (lui assieme a Tony Allen divide l’oneroso compito di cercare di contenere KD), al quale viene chiesta maggiore incisività in attacco (che nei finale delle prime 2 gare in parte è arrivata) per cercare di rendere il più complicata possibile difensivamente la vita a Durant.

Il 35 dei Thunder infatti offensivamente sta vivendo un periodo fantastico, aumentando fatturato e percentuali da quando l’infortunato Westbrook ha dovuto alzare bandiera bianca, passando da 26 a 35.5 punti di media a partita e dal 43% dal campo delle prime 2 partite di questi playoff ad un surreale 51%, considerando la difficoltà delle conclusioni prese. A questo si aggiunge una striscia aperta di 34 partite di post season con almeno 20 punti messi a referto.

In realtà quello che nel primo tempo si rivela il più “caldo” offensivamente per i Grizzlies è Tony Allen, autore di 11 punti al termine del secondo quarto. La partita infatti inizia con Durant da una parte che mette a segno assieme a Jackson i primi 12 punti della squadra, mentre dall’altra parte, dopo 7 minuti, i 10 punti messi a referto da Memphis sono equamente divisi dal quintetto titolare schierato da coach Hollins: 2 punti a testa per Conley, Prince, Allen, Gasol e Randolph. Il primo quarto termina sul 22-18 per i Grizzlies, che in totale mandano a segno 8 giocatori diversi, mentre OKC chiude col minor numero di punti segnati dopo 12 minuti nelle partite di playoff giocate finora.

Il secondo quarto inizia col parziale in favore della squadra del Tennessee, segnato da 8 punti consecutivi di Bayless mentre dall’altra parte i 3 minuti di riposo concessi da Brooks a KD costano caro ai Thunder. Parziale di 14-2 (28-18 massimo vantaggio dei primi 24 minuti) con OKC che apre il quarto con 3 perse e un pessimo 0-5 dal campo. Torna il 35 sul parquet è la musica cambia. Dal suo rientro 10-13 al tiro per i Thunder che tornano in partita, chiudendo alla sirena addirittura in vantaggio di una lunghezza, 45-44.

Il referto della prima frazione dice 16 per Durant con 6/8 al tiro e 4 assist. 9 per Jackson e Martin, il primo bravo a spingere in alcune occasioni la transizione (arma letale di OKC con Russell) e il secondo autore di un paio di buoni canestri in avvicinamento. 7 per Ibaka che sbaglia 2 schiacciate abbastanza semplici, migliorando però le sue percentuali che nelle prime 2 gare contro i Grizzlies recitavano un deprimente 0-9 dal campo totale, per soli 2 punti segnati in 48 minuti totali di gioco. Dall’altra parte, oltre ai già citati 11 di Allen e 8 di Bayless, grande distribuzione di responsabilità tra i vari componenti del roster (3 assist per Gasol). A pesare sono i rimbalzi d’attacco, 9 a 2 in favore dei Thunder che grazie ad essi, anche con percentuali peggiori (38% contro 44%) chiudono in vantaggio il primo tempo.

Il secondo tempo si apre con un Marc Gasol molto attivo offensivamente, che mette a segno 12 punti nel quarto, guidando i suoi anche sul +9, prima che Durant con una tripla senza senso da 8 metri riporta OKC a contatto sul 66-60 a 12 minuti dalla fine. Nella frazione pesa il 4-19 al tiro dei Thunder, con soli 15 punti messi a referto, mentre Memphis spera di sfatare il mito che vuole in questa serie che la squadra avanti dopo 36 minuti si ritrovi perdente alla fine.

L’ultimo quarto si prospetta quindi come una battaglia da combattere punto a punto. Brooks sceglie di schierare Fisher, Martin e Jackson, con Durant da 4 e Ibaka centro che iniziano bene, ma dopo aver incassato 3 triple nei primi minuti si ritrovano a -7 a 9 minuti dal termine. A quel punto controparziale della squadra dell’Oklahoma di 11-4, concluso con una tripla di Fisher che riporta il punteggio in parità (81-81) a 3 minuti dal termine. I Thunder non riescono più a segnare, mentre i Grizzlies pur non siglando nessun canestro dal campo sono perfetti dalla lunetta con Gasol prima e Conley poi e chiudono la partita con 6-0 di parziale dalla linea della carità. Da segnalare un’anomalo 0-2 ai liberi di Durant, molto più impreciso nel secondo tempo.

Alla fine la vittoria per 87 a 81 premia giustamente la squadra migliore in campo, più solida nonostante tiri dal campo col 40%, costringendo però gli avversari ad un misero 37,6%. Ai Thunder non basta il dominio nel pitturato (44-30 i punti in vernice a loro favore) e la vittoria nella battaglia dei rimbalzi d’attacco (14 a 5) che li porta a prendere ben 14 conclusioni in più rispetto agli avversari. Inutili quindi i 25 con 11 rimbalzi e 5 assist di Durant. Molto più pesanti i 20 punti con 9 rimbalzi di Gasol, MVP dell’incontro.

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