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New York Vince Gara 5 E Porta La Serie 2 A 3

Vincere per continuare a sognare, questo è l’imperativo per i New York Knicks che, questa notte, sono obbligati al successo in gara 5, tra le mura amiche, per prolungare la serie contro i Pacers. Per Indiana il discorso è ben diverso, forti del vantaggio per 3 a 1 e avendo a disposizione ben tre matchpoint, potranno gestire al meglio le proprie energie anche se chiudere già oggi la serie permetterebbe di mandare un segnale chiaro e forte agli Heat.
Come pronosticabile sono i padroni di casa a partire forte segnando un parziale di 7 a 0 in apertura di primo quarto; Woodson dopo l’esperimento del doppio lungo in quintetto, in gara 4 torna, a giocare con i quattro esterni più Chandler. Melo comincia la sfida con la mano bollente, sono suoi 7 dei primi 11 punti di squadra. L’approccio di New York è diverso dalle sfide precedenti e ben più congeniale allo stile di gioco dei Knicks stessi: ampie spaziature, favorite dal solo lungo, penetrazioni, scarichi e buoni tiri in ritmo. Indiana riesce a restare a contatto nonostante qualche difficoltà in attacco, ma ad inizio partita sembrano i locali quelli in controllo delle operazioni. Il secondo fallo, a metà primo quarto, di Hibbert complica notevolmente i piani di coach Vogel, già privo di Hill. Le percentuali di New York calano drasticamente; i Knicks pur giocando meglio degli avversari, risultano avanti solo di due lunghezze a 3 minuti dal suono della prima sirena. JR Smith dopo le ultime scadenti prestazione, le critiche e le ammissioni di colpevolezza, comincia la sua partita segnando un tiro da 3 punti e sbloccando l’astinenza offensiva dei suoi. La prima frazione si conclude con un canestro di Anthony che fa andare i suoi al primo riposo breve con 4 punti di dote: 19 a 15. I Knicks dopo il 6/10 iniziale dal campo registrano un disastroso 2/16 al tiro, i Pacers dal canto loro riescono a fare peggio tirando complessivamente 6/22. Come da prassi le palle perse di Indiana costituiscono il principale vantaggio per la squadra della Grande Mela che smarrisce il pallone una sola volta contro le quattro degli ospiti.
L’inizio del secondo quarto segue la linea conduttrice dei primi dodici minuti, New York conduce di misura ma entrambe le squadre continuano a faticare a trovare la via del canestro. Smith inizia a giocare a suo modo e quando Copeland manda a bersaglio un tiro dalla lunga il vantaggio Knicks inizia ad assumere discrete proporzioni, +9 sul 32 a 23. Due palle perse consecutive di Melo permettono ai Pacers, guidati dal rientro in campo di Hibbert, di accorciare le distanza. Il centro di Indiana si dimostra per l’ennesima volta presenza scomoda ed incontenibile, a rimbalzo, per la difesa newyorchese. JR Smith subisce un ingenuo fallo su tiro da tre punti a fil di sirena e grazie ad un 2/3 regala ai Knicks 6 punti di vantaggio all’intervallo lungo.
Il secondo quarto, per molti versi sulla falsariga del primo si chiude sul 40 a 34. I Pacers continuano a litigare con il ferro ed alla pausa di metà gara la loro percentuale al tiro è ancora al di sotto del 30%. Indiana vince ancora una volta il confronto a rimbalzo ma in misura ben minore rispetto alle precedenti sfide, 27 a 23. A penalizzare notevolmente gli ospiti è il pessimo rapporto con il tiro libero, solo 8/16. In casa Knicks a malgrado la non esaltante prova balistica generale risulta provvidenziale il 4/8 da dietro l’arco. A pesare sono soprattutto i 15 punti di Anthony (7/15) e i 9 di JR Smith che all’interno di una serie in cui ha tirato con il 28% nei primi 4 episodi, riesce a realizzare 9 punti con un buon 3/5 dal campo.
La ripresa inizia con le mani calde per entrambe le squadre, i Pacers segnano due tiri da 3 punti, con Augustin e George, ma New York risponde con una penetrazione di Felton e un tiro dalla lunga di Prigioni. Hibbert e Chandler spendono rispettivamente il terzo ed il quarto fallo della gara. I Pacers provano ad avvicinarsi cercando puntualmente conclusioni dal pitturato ma prima Felton e poi JR Smith, con il più classico dei “circus shot, tengono a distanza di sicurezza gli avversari. Hibbert commette il suo quarto fallo e raggiunge il pari ruolo Chandler in panchina, si aggiunge agli esclusi forzati pure Shumpert, anch’egli reo del quarto intervento scorretto. Indiana continua a pagare dazio per le difficoltà dalla linea della carità e New York ne approfitta mandando a bersaglio, con Copeland, un importante tripla in transizione che per la regala per la seconda volta nella gara 9 lunghezze di vantaggio. Il ritmo della gara si alza improvvisamente e, dopo una serie di campi a velocità insensata e rimbalzi offensivi, è ancora Copeland ad andare a bersaglio portando la partita sul 59 a 48 e costringendo la franchigia di Indianapolis al timeout. Nel finale di terzo quarto sono 5 punti consecutivi di Anthony a permettere a NY di entrare nell’ultimo periodo con 10 punti di vantaggio. La lotta a rimbalzo vede le squadre spartirsi equamente i 64 palloni raccolti sotto i tabelloni. A fare la differenza a favore dei Knicks sono le 12 palla perde dai Pacers a la differenza dei punti prodotti dalle panchine: 5 per Indiana contro i 30 dei padroni di casa.
Ad inizio ultimo quarto è Indiana a provare a rientrare ma i problemi di falli continuano a gravare sugli uomini di Vogel, questa volta è il turno per George di raggiungere la panchina causa quinto fallo personale. L’assenza del giocatore più migliorato dell’anno dura poco e una volta rientrato, George, segna un canestro che avvicina notevolmente i Pacers, è però rapida la risposta di Anthony che regala nuovamente ai suoi 8 lunghezze di vantaggio a metà ultimo quarto, grazie a 4 punti consecutivi. L’ennesima palla persa ospita fa scaturire un contropiede finalizzato in tranquillità da Felton per la doppia cifra di vantaggio. I Pacers non riescono più a rientrare in gara, causa i ripetuti errori in fase di costruzione di gioco ed i newyorchesi si impongono con il punteggio di 85 a 75, senza eccessive difficoltà, in una gara dominata più largamente di quanto il punteggio finale possa fare intendere. New York riesce ad aggiudicarsi il quinto episodio e ad accorciare la serie sul 3 a 2. Per i Pacers (privi di Hill, eroe e protagonista in gara 4, oltre che giocatore fondamentale) la vittoria non era così fondamentale e la scarsa convinzione messa in campo questa notte ne è stata la lampante dimostrazione. Per i Knicks, avvantaggiati dal minutaggio limitato di Hibbert, risultano fondamentali il gioco di squadra, il buon impatto a rimbalzo (dopo la scandalosa prova dell’ultima partita), i punti dalla panchina e il rapporto palle perse rispetto a quelle avversarie (11 contro 19). Non bastano le buone prove di George e West ad Indiana. Per la squadra di casa ottima prestazione di Copeland autore di 13 punti uscendo dalla panchina. Anthony guida come sempre la squadra con 28 punti e 6 rimbalzi, in crescita anche JR Smith che segna 13 punti ed è apparso in condizione migliore rispetto le ultime partite. Aspettando la sfida di Indianapolis, in programma sabato notte, i Knicks possono continuare a sperare in una rimonta che nella storia dei Playoff (dal punteggio di 3 a 1) è avvenuta solo 8 volte.

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