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Anthony Non Basta, I Pacers Vincono E Raggiungono Miami In Finale Ad Est

È l’ora della verità ad Indianapolis, match point tra le mura amiche per i Pacers che, in questa stagione, non hanno mai perso in casa contro i Knicks; qualora venisse rispettata anche stanotte la tradizione vincente, la squadra di coach Vogel raggiungerebbe la finale di Conference dove affronterebbe gli Heat. Il condizionale è d’obbligo perché se da una parte Indiana cercherà in tutti i modi di chiudere oggi la serie oggi, dall’altra i Knicks non sventoleranno certamente bandiera bianca senza provare in ogni modo a vincere la partita e di conseguenza trascinare la sfida nuovamente su suolo newyorchese per la fatidica gara 7.
I Pacers ritrovano Hill in quintetto dopo l’assenza nell’ultima partita. L’incontro inizia con un alto livello di intensità fin dai primi minuti, sono i Padroni di casa a cercare di correre maggiormente e di allungare, grazie soprattutto alla solita maggiore fisicità a rimbalzo. New York prova ad attaccare con continuità il ferro per caricare di falli i lunghi avversari. Il parziale di 7-0 a rimbalzo con cui comincia il primo quarto permette ad Indiana di racimolare un vantaggio di due possessi pieni sui rivali. Sono due triple di Prigioni a riportare la situazione in parità a quota 17. La squadra di coach Vogel prova un nuovo allungo, grazie soprattutto a Stephenson ed ad un Paul George da 8 punti nei primi 9 minuti, a rispondere per i Knicks è il solito Anthony che, dal punto di vista realizzativo, viaggia di pari passo con il numero 24 Pacers. Il primo quarto si conclude 29 a 27 per Indiana.
Rispetto alle precedenti sfide risultano lampanti le maggiori percentuali al tiro di entrambe le squadre. La lotta a rimbalzo premia ancora una volta i Pacers con un metto 12 a 5. Per New York ottimo primo quarto di Anthony che oltre a segnare 12 punti raccoglie 4 rimbalzi, per Indiana stratosferica prima frazione di Lance Stephenson che mette assieme 9 punti, 6 rimbalzi e 3 assist. La franchigia di Indianapolis inoltre tira con un eccellente 60% nella prima frazione.
Ad inizio secondo quarto la partita prosegue sui binari dell’equilibrio; i Knickerbockers cercano di alzare il numero di possessi per poter giocare la gara su un terreno più agevole e conosciuto, quello dell’alto punteggio. La lotta a rimbalzo continua inesorabilmente a penalizzare gli ospiti e di contro ad avvantaggiare i Pacers, a 7 minuti e 28 dal termine della seconda frazione arriva il sesto rimbalzo offensivo, diciottesimo totale, che equivale a due punti e conseguente +6 Indiana. Nel frattempo, pur giocando con due lunghi l’inizio del quarto, i palloni raccolti sotto i ferro dai Knicks di limitano ai soli 5 della prima frazione. Malgrado la disparità in pitturato sono le molte palle perse dei Pacers e lo straripante talento di Anthony a tenere a galla New York. Un tap in offensivo dell’ex Syracuse regala il -4 agli uomini di Woodson sul 46 a 42. È Lance Stephenson, in una straripante condizione fisica, ad illuminare la Bankers Life Fieldhouse, i suoi continui coast to coast risultano incontenibili per la difesa Knicks, sono proprio 4 punti consecutivi del numero 1 di Indiana a ridonare 8 lunghezze di vantaggio alla squadra di casa. All’intervallo il punteggio recita 55 a 47 per Indiana.
Al termine dei primi 24 minuti la lotta sotto le plance recita +10 per i Pacers (25-15), mentre le palle perse avvantaggiano i Knicks (8-3). Nonostante la straordinaria prova di Anthony, autore di ben 20 punti, per i padroni di casa uno Stephenson da 16 più 8 rimbalzi ed una percentuale al tiro di squadra del 50%, grazie sopratutto ai 26 punti in pitturato contro i soli 10 degli avversari, permettono di mantenere il rassicurante vantaggio. Tra gli ospiti problemi di falli per Shumpert e Chandler, entrambi a quota 3.
Il terzo periodo si apre con il pluricitato Melo che prova caparbiamente a tenere a galla i suoi, ma i Pacers (aiutati in più circostanze anche dagli Dei del basket) segnano ogni singolo possesso a loro disposizione, trovando il +12. È però ancora un incontenibile Anthony, autore di 11 punti nella prima metà di quarto ad avvicinare New York fino al -7 sul 60 a 67. Un incredibile sfuriata offensiva dei Knicks data da tre triple consecutive di Shumpert ed una di JR Smith regala il pareggio a quota 72 e costringe Vogel al timeout. Indiana si affida ai propri lunghi per trovare punti sicuri, sfruttando la maggiore propensione al gioco spalle a canestro, ma New York non cede: cavalcando Melo e sfruttando il mismatch Shumpert-West riesce a restare aggrappata alla gara. L’ennesima tripla di Iman regala il pareggio a quota 79, è poi Anthony a trovare il canestro del momentaneo sorpasso ma George risponde realizzando in penetrazione l’81 ad 81 con cui si conclude la frazione.
Terzo quarto di livello assoluto per New York che realizza un parziale di 34 a 26. 15 i punti di Melo che arriva così a quota 35 e ben 19 totali per Shumpert. Per Indiana 18 e 9 rimbalzi per Hibbert, 19 per George e 15 per West oltre ai 16 di Stephenson. La lotta a rimbalzo è stata riequilibrata da New York che ora è sotto di soli 6 palloni raccolti sotto i tabelloni.
Il quarto quarto si apre con un canestro di Paul George a cui risponde Copeland con un due tiri dalla lunga che valgono il nuovo vantaggio N,. 87 a 84. Indiana fatica a trovare punti e l’8/9 da tre punti dei Knicks nella ripresa provoca effetti devastanti nella psiche e nel gioco dei Pacers che ora faticano a trovare continuità persino a rimbalzo. I newyorchesi sembrano avere l’inerzia dalla loro e con essa maggiori energie fisico-mentali. I Pacers malgrado tutto riescono a reagire e a trovare il +1, è però JR Smith a realizzare la tripla del nuovo vantaggio sul 92 a 90. La gara si sviluppa sul più totale equilibrio ed è Stephenson a realizzare il canestro del pareggio con poco meno di 5 minuti al termine della partita. Una sanguinosa palla persa di Anthony permette ancora una volta a Stephenson di partire in contropiede e segnare con il fallo. È di nuovo il numero 1 di Indiana a trascinare la squadra, continuando a trovare la via del canestro nei minuti finali e portando i suoi sul +7 a 2 dal termine. JR Smith attacca caparbiamente e riesce a segnare con il fallo il canestro del -4 con 1.15 sul cronometro. Hill trova il “fallo” di Martin e dalla lunetta fa 2/2, per il +6 Indiana. Anthony va a schiacciare in rapidità il 99 a 103 quando mancano 50 secondi. Shumpert commette fallo su Hill cercando la palla ed ancora una volta il giocatore dei Pacers fa 2/2. Copeland sbaglia la tripla del meno 3 ed inspiegabilmente nessun giocatore di New York spende fallo per 15 secondi, ma quando la decisione di mandare alla linea della carità gli avversari viene presa è ormai troppo tardi. George fa 0/2 dalla lunetta ma il rimbalzo offensivo viene catturato da Young che fa 1/2 chiudendo partita e serie. Finisce 106 a 99. Indiana arriva in finale di conference dove affronterà Miami. Per i Knicks pesano le 6 palle perse nella seconda metà di gara contro l’unica dei Pacers, non bastano i 39 di uno strepitoso Anthony ed i 19 di un ottimo Shumpert. Tra i padroni di casa 23 per Paul George, 21 con 12 rimbalzi e 5 stoppate per Hibbert e soprattutto 25 di un fantascientifico Stephenson, vero eroe della serata. I Pacers passano meritatamente il turno anche se era lecito attendersi di più da una squadra come New York, ma alla lunga la superiorità fisica di Indiana ha pagato i dividendi più alti possibili ed è valsa la chance di sfidare gli Heat per un posto nella finale Nba.

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