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Indiana corsara a Miami, serie sull’1 a 1

Gli Indiana Pacers hanno dimostrato una volta di più di essere un’ottima squadra, andando a vincere all’American Airlines Arena e riportando in parità la Finale della Eastern Conference. Gara matura per i ragazzi di coach Vogel, che si sono ripresi dalla sconfitta allo scadere della partita precedente, conducendo per quasi tutti i 48 minuti. Decisivi, nel finale, Hill e West, rispettivamente con 4 liberi e 2 palle rubate. Non bastano i 36 punti di Lebron James, autore di due pessime giocate down the stretch.

Con Chalmers regolarmente in quintetto, la sfida si apre, come era facile prevedere, nel segno dell’equilibrio. 7 punti per l’MVP, ma Indiana ha la mano rovente, mettendo 6 dei primi 7 tiri. Stringendo ulteriormente le maglie in difesa i Pacers scavano il solco. 10-0 di parziale per il +12, 24-12, con i padroni di casa che sembrano spenti. James è l’unico positivo tra i suoi, mettendone 12 in altrettanti minuti. Gli Heat riescono a scuotersi e a chiudere il quarto con un parziale di 10-4, riducendo leggermente il disavanzo. Al primo mini-riposo punteggio sul 28-22 per gli ospiti.

Nel secondo quarto si surriscaldano gli animi. Gli arbitri fischiano falli tecnici a Young, Brian Shaw e Hansbrough. Spoelstra opta per il quintetto grosso, anche perché Andersen continua a rispondere sempre presente. Indiana è presto nel bonus, ma Miami con un 7-0 pareggia a quota 37, con ampi brani di Lebron da 4. Tuttavia fa la voce grossa nel pitturato Roy Hibbert, che sembra lo Shaq dei bei tempi, riuscendo a segnare a volontà nei pressi del canestro. Saranno 19 all’intervallo. E’ il centrone da Georgetown, oltre ai liberi di West, a propiziare il 14-1 con cui gli ospiti volano via. Ancora nulli Allen, Battier e Bosh, autore di 3 falli. Sulla sirena tripla di Mike Miller, che manda i suoi all’intervallo sotto di 6 lunghezze, 53-47. I Pacers hanno tirato col 55% dal campo, record nei Playoffs 2013 per un’avversaria degli Heat.

In avvio di ripresa sembrano più coinvolti Wade e Bosh. Ci sono loro dietro l’ennesimo parziale di 7-0 che porta la gara sul 60 pari. Il terzo quarto scorre con le squadre che si scambiano canestri e contro-parziali. Problemi fisici per Chalmers, alla solita spalla, Stephenson e Sam Young. Fuochi d’artificio nel finale. Paul George, fino ad ora molto quieto, posterizza Birdman con una schiacciata rimarchevole. Sul capovolgimento di fronte tripla allo scadere di Lebron, che si scambia il cinque con lo stesso George; 11-9 per l’MVP nello scontro diretto durante il terzo quarto. Il punteggio prima degli ultimi 12 minuti è 76-74 per Indiana.

Un’altra tripla di James dà il vantaggio a Miami, 79-78, il primo per i campioni in carica dal primo canestro della partita. Per gli Heat è il momento migliore. LBJ stoppa Hibbert e dà il la ad un parziale che si conclude con una tripla di Bosh per il +4. I Pacers tuttavia fanno capire che sono una squadra d’alto rango e molto maturata rispetto al passato. Gli ospiti fanno quello che hanno eseguito con successo per tutta la partita. Non perdono la testa e sono capaci di rimboccarsi le maniche e ritornare in vantaggio, smontando l’entusiasmo del pubblico e frenando l’inerzia dei loro avversari. Continua a salire di colpi George, si sblocca, dopo una gara brutta al tiro, David West. I due liberi di Bosh pareggiano a quota 93, regalando l’ennesimo finale in volata. A 49” fallo di Chalmers, Hill glaciale mette i due liberi, 95-93 Pacers. Dopo il timeout, passaggio pigro di Lebron che viene intercettato da West, ma Indiana combina pasticci in sequenza e fa scadere i 24 secondi. Sul possesso decisivo gli ospiti non commettono errori come in gara-1. George difende alla perfezione e Hibbert è in campo e non comodamente seduto. Lebron penetra, non riesce a tirare, cerca lo scarico ma il pallone è preda del solito West. Dopo il fallo sistematico altri 2 liberi di Hill, prima dell’errore da tre di Bosh. Il punteggio finale è 97-93 per Indiana.

29+10 per Hibbert e 22 di George che colmano il gap dell’inusuale 2/9 di West. Per Miami 36 e 8 rimbalzi per James, ma due palle perse che faranno parecchio discutere. 17 di Bosh, 14+6+5 per Wade.

Nella lotta a rimbalzo prevalgono i Pacers, 39-32, con 11 sotto le plance avversarie (contro i 10 di Miami). 50% dal campo per gli ospiti, una delle chiavi della vittoria assieme al misero 7/22 da tre per i campioni in carica. Pari i punti in vernice, 40-40, ed equilibrio anche nei punti in contropiede, 8-6 per Miami.

Déjà-vu. Per il secondo anno consecutivo le squadre si sono divise la posta in palio nei primi due episodi del loro duello. Indiana, come era preventivabile, sta mettendo in grossa difficoltà i campioni in carica, mostrando una forza mentale che può mettere paura a Lebron e soci. L’organizzazione difensiva dei Pacers si sta rivelando particolarmente efficace sul tiro da fuori di Miami, che in più è stata costretta a schierare un tiratore in meno optando per un quintetto lungo. Gara-3 è in programma nella notte italiana tra domenica e lunedì ad Indianapolis. Se i Pacers continueranno a giocare in questo modo le cose si complicheranno e non poco per gli Heat.

Alessandro Scuto

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