Categorie: Editoriali NBA

Spurs sul 2-0, serie già finita? Cosa possono pensare di fare i Grizzlies per ribaltarla?

Dopo i primi avvincenti atti della finale di Conference andati in scena all’AT&T Center di San Antonio, ciò che traspare o quantomeno resta come prima impressione è certamente l’ennesima dimostrazione di forza da parte dei nero argento, capaci di esser mattatori nel primo incontro, dominando la gara e dimostrando una volta di più di essere il secondo miglior attacco della Lega, e allo stesso tempo riuscendo a difendere con i denti il fattore campo, strappando ai Grizzlies una vittoria a basso punteggio all’overtime. Questi camaleontici Spurs quindi, che all’occorrenza sanno diventare spietati realizzatori di triple (record di franchigia in gara 1 con le 14 mandate a bersaglio) oppure trasformarsi in un’invalicabile difesa, costringendo i Grizzlies ad un misero 34% dal campo in gara2, sembrano davvero non lasciare scampo alla squadra del Tennessee.

Nella realtà dei fatti però Memphis sembra poter avere ancora delle chances, soprattutto se si pensa al fatto che, nonostante il pesante passivo di 2-0, la serie si trasferirà al FedEx Forum, ambiente da sempre ostico nei confronti di chiunque tenti di strappare vittorie di valore in casa di Marc Gasol e soci. A questo si vanno ad aggiungere anche corsi e ricorsi storici che in alcuni casi possono risultare incoraggianti: se è vero che Popovich ai playoff ha un record di 19-3 dopo aver vinto gara 1, va anche ricordato che lo scorso anno gli Spurs erano partiti allo stesso modo contro OKC, 2-0 dopo le partite giocate in Texas, inanellando addirittura 10 vittorie consecutive in post season, per poi perdere i successivi quattro incontri e la serie contro i Thunder. Inoltre gli stessi Grizzlies in questa post season si sono ritrovati sotto 2-0 nella serie contro i Clippers, ribaltata poi con l’arrivo del team di Del Negro in Tennessee e risoltasi in 6 gare.

Appellarsi però a mere e aleatorie speranze cabalistiche sembra però troppo poco per provare ad arginare i vari Duncan, Parker e Ginobili, sempre più motivati a dar battaglia, consci del fatto che questa possa essere la loro ultima grande opportunità di provare a vincere il titolo. Per far fronte a tutto ciò Memphis dovrà cercare di cambiare rotta proprio in quello che molti riconosco come un apporto secondario al gioco della squadra di coach Hollins, ovvero generare il maggior numero di punti possibile con i tiratori da 3 punti.

Giocatori chiave quindi non dovranno essere gli attesi Gasol e Randolph, entrambi in forte difficoltà durante le prima due partite proprio a causa dello scarso apporto che la squadra sta dando dal perimetro, ma i vari Pondexter e Bayless, giocatori con tanti punti nelle mani e con poca paura di prendersi tiri e responsabilità. Cercherò di spiegare chiaramente il concetto con l’ausilio delle immagini di SBNation.com.

Il quintetto titolare schierato da Hollins in queste prime 2 gare vedeva in campo la contemporanea presenza di Prince e Allen, entrambi eccellenti difensori ma tiratori tutt’altro che affidabili. Popovich, come già ampiamente sperimentato contro i tiratori dei Lakers nella prima serie di questa post season, prevede sistematicamente il raddoppio sul lungo dal lato debole, sfidando al tiro l’Allen o il Prince di turno.

Nel caso mostrato nell’immagine di sopra, Leonard si disinteressa totalmente dell’avversario sul lato debole, flottando la sua posizione in marcatura su Randolph, impedendogli la ricezione profonda. Stessa cosa nel frame successivo, dove sempre il numero 2 degli Spurs si disinteressa totalmente di Allen, riempiendo l’area per evitare qualsiasi tipo di gioco a 2 tra i lunghi avversari.

Quello che può e deve fare la differenza per Memphis sono le situazioni analoghe riguardanti giocatori come Pondexter e Bayless, i quali meritano attenzioni di tutt’altra proporzione rispetto a quelle sopramenzionate. Come mostrato nelle immagini seguenti, la difesa dei vari Leonard, Ginobili o Green cambia profondamente nel qual caso vengano coinvolti questo tipo di giocatori, ai quali diventa difficile non prestare attenzione.

Vediamo il caso nell’immagine precedente. La presenza di Bayless in campo che porta il pallone permette ai Grizzlies di schierare 2 temibili tiratori come Conley e Pondexter negli angoli, costringendo Ginobili e Leonard a restare molto vicini e lasciando la possibilità a Memphis di sfruttare il 2 contro 2 sul pick and roll, uno dei marchi di fabbrica dell’attacco della squadra di coach Hollins.

Stessa situazione con Conley in punta a portare palla dal palleggio. Come nel caso precedente i difensori degli Spurs non possono disinteressarsi del proprio uomo, di conseguenza non possono riempire l’area e raddoppiare sulla penetrazione del playmaker, il quale ha certamente buone chances di riuscire a battere nell’uno contro uno il solo Tony Parker. Ci sono altre decine di situazioni analoghe (che non riporto) tutte frutto della contemporanea presenza di tiratori che impegnano la difesa di San Antonio sul perimetro, lasciando spazio all’interno del pitturato agli “uomini forti” dei Grizzlies.

Lungi da me santificare giocatori come Bayless che hanno una miriade di problemi, quali la cattiva selezione di tiri (sostanzialmente ogni volta che si ritrova con la sfera tra le mani tira) al quale si aggiungono le grosse difficoltà difensive su Tony Parker. Di fronte però alle carenze offensive palesate in questi primi 2 match la combinazioni di esterni da schierare in campo sembra essere una di quelle cose che potrà fare la differenza in questa serie. Allen+Prince in più di 96 minuti di utilizzo hanno combinato per soli 24 punti, troppo poco se confrontato con i pari ruolo Leonard e Green, anche loro eccellenti difensori che hanno contribuito con la bellezza di 57 punti (giocando anche un numero superiore di minuti).

In sostanza le prime 2 partite della serie sembrano aver fatto capire che, di fronte all’organizzazione Spurs, come dice un vecchio proverbio molto ricorrente in ambito calcistico e non solo: “La miglior difesa è l’attacco”. Magari questa potrebbe rivelarsi l’arma in più di una squadra come i Grizzlies che sembrano non avere un grosso margine d’errore, in una serie che qualora contemplasse una vittoria di San Antonio al FedEx Forum, prenderebbe definitivamente la strada del Texas.

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Pubblicato da
Stefano Salerno

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