George trascina Indiana, si va a gara-7

Una grande prestazione di Paul George ha permesso ai Pacers di vincere gara-6 e portare la Finale della Eastern Conference alla decisiva settima sfida. I 28 punti dell’All Star, uniti ai 24+11 del solito ottimo Hibbert, sono stati strumentali alla causa dei padroni di casa, vittoriosi col punteggio di 91-77. Ancora una volta la partita è svoltata nel terzo quarto grazie ad un netto parziale di Indiana. A nulla è valsa una rimonta di Miami nell’ultimo periodo, guidata da James e Mike Miller.

Assente Birdman, sospeso dalla Lega, i Pacers all’ultimo momento riescono a recuperare David West, che aveva saltato lo shootaround della mattina per problemi alle vie respiratorie. La gara si apre all’insegna di parziali da ambo le parti. Prima il 5-0 degli ospiti, seguito dal 6-0 di Indiana, testimonianza di primi minuti all’insegna dell’equilibrio. Al primo timeout è 10-8 Heat. I padroni di casa hanno uno schema semplice ed efficace: palla dentro ad Hibbert che riceve profondo ed abusa dei suoi marcatori. A fare la differenza nei primi 12 minuti è la percentuale da tre punti dei campioni in carica. Miami segna le prime 6 triple, sbagliando solo l’ultima sulla sirena, compensando così alla totale mancanza di punti nell’area pitturata. Al primo mini-riposo il punteggio è 23-21 per gli Heat, grazie ai 10 di James, cui risponde Hibbert con 9.

Nel secondo quarto tanti minuti in campo per Joel Anthony, stante l’assenza di Andersen e la serata poco felice di Udonis Haslem. Il canadese in attacco non è un fattore ma in difesa si sbatte, con 3 stoppate e 8 rimbalzi catturati, di cui 5 sotto le plance avversarie. I Pacers vanno avanti con un 10-0, dando il bentornato a George Hill dopo la pessima gara-5. Miami fa fatica tremenda in attacco, segnando solo 2 punti in 5 minuti. In chiusura di quarto arriva un mini-parziale degli ospiti che riescono a ritornare sopra di un punto, anche grazie ad un buon momento di Norris Cole. All’intervallo il punteggio è 40-39 Heat. Desaparecidos gli altri due componenti dei Big Three. Bosh attacca ma non segna, Wade chiude il primo tempo con un misero punto segnato. Per Indiana molti rimbalzi in attacco ed un’ottima difesa di George su James.

Il terzo quarto è quello della svolta. Subito 5 punti di Hill che danno il la al parziale risolutivo dei Pacers. I padroni di casa approfittano di alcuni errori banali al tiro dei loro avversari e scappano via in doppia cifra di vantaggio. Hibbert dominante, George assolutamente inarrestabile con le sue iniziative fino al ferro. Per Miami un dejà-vù, 2 punti in 5 minuti. Nonostante le 9 palle perse di Indiana, gli Heat vengono spazzati via dal campo, subendo l’aggressività dei loro avversari. Fino a pochi minuti dalla fine del periodo i campioni in carica hanno tirato un solo libero in tutta la gara. Wade ha una reazione d’orgoglio, segna 9 punti ma la mareggiata Pacers fa la differenza. Prima degli ultimi 12 minuti il punteggio è 68-55 Indiana, che ha segnato la bellezza di 16 punti in area nel quarto, tirando complessivamente col 71%.

In avvio dell’ultima frazione di gioco Miami cerca di compiere un ulteriore sforzo per non abbandonare la partita. Effettivamente per metà quarto Indiana subisce la rimonta dei suoi avversari. A guidarla il solito James, che finalmente attacca il canestro, ed un improbabile Mike Miller, autore di 2 importanti triple. Cole sbaglia la tripla del -3, dall’altra parte canestro fondamentale da tre punti di George per fermare l’emorragia. Il parziale a questo punto è di 17-4 per Miami, il tutto con Bosh e Wade a guardare malinconicamente in panchina. I due rientreranno solo per gli ultimi 4 minuti di gioco con l’inerzia passata nuovamente in mano ad Indiana. Il momento decisivo passa attraverso una chiamata arbitrale discussa dagli Heat. James penetra, va a contatto con Hibbert ma gli viene fischiato il fallo in attacco e, dopo la reazione, il fallo tecnico. Stessa sorte per l’assistente allenatore Fizdale. Indiana cavalca un parziale di 9-0 e torna in controllo della gara. A chiudere ci pensa ancora George da tre. 91-77 il parziale finale a favore dei Pacers.

Già detto dei 28 e 8 di George e del 24+11 di Hibbert, da segnalare la doppia doppia (11+14) di David West, autore di alcuni punti cruciali nel quarto quarto. 12 rimbalzi di Stephenson e 16 punti di Hill. Per Miami 28+7+6 per LBJ e poco altro. Bosh chiude con 5 punti e 1/8, Wade con 10 (3/11). Zero di Haslem, 2/8 di Allen e solo 4 minuti in campo per Battier.

Dominio di Indiana nelle statistiche di squadra. 53-33 l’impietoso parziale a rimbalzo, con 15 conquistati in attacco. 44-22 i punti in area, un disavanzo cui Miami non è stata abituata per tutto l’anno. 50% dal campo per i Pacers contro il 36% degli avversari, che hanno comunque tirato 10/18 da tre complessivo.

Il dominio dei Pacers nel gioco interno è quasi sempre propedeutico ad una vittoria. Nonostante la scarsa vena iniziale di West, i padroni di casa hanno saputo sfruttare il fattore campo e vincere questa cruciale partita, aggrappandosi al proprio stile di gioco ed alle due stelle di riferimento. Per Miami niente post basso di James, in generale un atteggiamento poco aggressivo nei primi due quarti, mitigato dalla percentuale da tre. Con questi Bosh e Wade, ancora una volta inguardabili, per Indiana è stato gioco facile sbarazzarsi degli Heat, aldilà della rimonta subita nel quarto periodo. Nella notte italiana tra lunedì e martedì scopriremo chi sfiderà San Antonio nelle prossime NBA Finals.

Alessandro Scuto