Categorie: Miami Heat

Lebron James ha già lo sguardo puntato alle Finals: “Sono un giocatore molto più forte rispetto al 2007”!

Perdere 4-0 una serie di Playoff non è mai bello, anzi. Essere “sweepati” alle Finals poi, è un batosta troppo grande, talmente carica di delusione e umiliazione che difficilmente riesci a trasformarla in insegnamento. Il 22enne Lebron James che nel 2007 giocava in quei Cleveland Cavaliers così clamorosamente battuti, però, ha fatto tesoro di tutto ciò che quell’esperienza gli ha lasciato in dote ed oggi, a 6 anni di distanza, sfidare di nuovo gli Spurs fa molta meno paura. Stavolta, ai blocchi di partenza, il favorito è lui. Come dichiara lo stesso interessato confrontando quei Cavs con gli odierni Heat:

Prima di tutto penso che la nostra squadra abbia molta più esperienza. I miei Cavaliers erano una squadra molto più giovane, che si ritrovò ad affrontare un team molto più esperto e ben allenato. E loro riuscirono a prendere vantaggio da ogni cosa che facevamo.

Quella debacle contro i texani fu l’unica apparizione alle Finals nell’arco dei 7 anni passati a Cleveland per Lebron James. E, guardando a quel roster con gli occhi di oggi, si capisce come l’essere arrivati a quel punto fosse di per sè un’impresa. Il supporting cast del Prescelto a quei tempi era composto da Larry Hughes, Zydrunas Ilgauskas, Drew Gooden, Anderson Varejao (unico “salvabile” a mio avviso, anche se ancora molto immaturo all’epoca), Eric Snow, Sasha Pavlovic e Daniel Gibson (difficile criticare il fatto che Lebron la passasse poco..).

Contro si ritrovarono non solo i Big Three in grande spolvero (stiamo parlando di un Duncan 31enne e di un Parker 25enne per intenderci), ma anche i vari Horry, Finley, Oberto e Bowen (per identificare questi giocatori il nome non serve). Fortunatamente per il giocatore di Akron i roster delle Finals che inizieranno domani sera sono molto più vicini in quanto a caratura.

Per noi è il terzo anno consecutivo in cui ci ritroviamo a disputare le finali NBA, possiamo dire di avere acquisito la giusta esperienza. Non siamo giovani, non siamo inesperti e abbiamo compreso l’opportunità che abbiamo.

In quel 2007 James mise a referto cifre sbalorditive, considerando anche il fatto che fosse soltanto un 22enne: 27,3 punti, 6,7 rimbalzi, 6 assist e 1,6 rubate a partita, tirando con il 47% dal campo. Pazzesco, se non fosse altro che sappiamo come “The King” sia riuscito a migliorarsi in questi anni, accumulando 4 premi come MVP della stagione, 6 anni di fila nominato nel All-NBA First-team e 5 in quello All-Defensive first-team.

Sono un giocatore molto più forte (ora). Sono 20, 30, 50 volte migliore rispetto a quello del 2007!

E guardando a come ha giocato questa stagione e finora questi Playoff sembra difficile dargli torto. James aggiunge:

Io non sto dando assolutamente per scontata la vittoria (riferendosi a quella appena acquisita contro i Pacers). Voglio assaporarmi la vittoria questa sera. In questa Lega è molto difficile vincere e non puoi dare questi momenti per scontato.

Gli Heat infatti hanno ben poco tempo per godersi il titolo di vincitori della Eastern Conference, non potendo permettersi il lusso di preparare sessioni di tiro o allenamenti particolari, come invece hanno fatto gli Spurs nei 9 giorni di riposo che lo sweep ai danni dei Grizzlies gli ha garantito.

Da domani decideremo cosa fare e ci inizieremo a concentrare sugli Spurs. Loro hanno un gruppo di Hall Of Famers, sono molto disciplinati e ben allenati. Non sono tranquillo perché come ho detto non si può dare nulla per scontato. 

Gli incontri giocati in Regular Season, entrambi appannaggio di Miami, hanno ben poca rilevanza statistica, considerando il fatto che il primo sia arrivato dopo che Popovich aveva spedito a casa con 2 giorni d’anticipo i Big Three, ritenendo più importante la successiva contro i Grizzlies e ricevendo per questo una salatissima multa, (clicca qui per l’articolo) mentre nel secondo match i grandi assenti erano James e Wade. La miglior sintesi di quello che ci attende nei prossimi giorni l’ha fatta proprio il numero 3 degli Heat, dichiarando:

Dovremo essere pronti a fare aggiustamenti ogni partita nell’arco della serie. Dietro l’angolo c’è l’inferno degli Spurs!

Wade e compagni avranno già iniziato a studiare eventuali mosse, sperando di riuscire ad utilizzare al meglio il poco tempo a disposizione. Noi invece, non vediamo l’ora che questa serie abbia inizio.

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Pubblicato da
Stefano Salerno

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