8 minuti e 30 al termine di gara 2, palla a San Antonio travolta dall’ondata bianco rossa di Miami, sotto di 19 e in rottura offensiva prolungata. Se avete visto in loop la giocata della notte (solidarietà per voi, anch’io non riesco a staccare gli occhi e a non premere il tasto play) già sapete come andrà a finire. Lebron stoppa Splitter. Ma che dico stoppa, è in effetti troppo riduttivo. James si mangia la schiacciata del centro brasiliano (questo uno dei link della stoppata). Gesto tecnico pazzesco, simbolo di come la squadra della Florida è riuscita a girare una partita che per 30 minuti di gioco viaggiava in sostanziale equilibrio. Giocata non solo emblematica per la sua bellezza, ma sotto certi aspetti sintomo di come Miami è riuscita a cambiare atteggiamento (almeno nel secondo tempo della gara della scorsa notte), ritornando ad essere anche sul campo la favorita alla vittoria dell’anello.
Analizziamone nel dettaglio lo svolgimento.
Gli Spurs hanno 10 secondi ancora a disposizione per il possesso, palla in mano a Parker che osserva il movimento di Splitter. La posizione “sbagliata” stranamente, viste le solite ottime spaziature dei texani, è quella di Leonard che non occupando l’angolo consente a James di presidiare il ferro, precludendo al centro dei nero argento di riceve il lob che il playmaker francese potrebbe giocare con facilità visto il raddoppio sul pick and roll.
A questo punto Gary Neal sale incontro a Parker, ricevendo e ridando subito indietro la palla al numero 9, permettendo al francese di riprendere il palleggio e a Splitter di risistemarsi per portare un altro blocco alto.
A questo punto la giocata diventa automatica, mettendo in mostra tutta la qualità e la capacità automatica che gli interpreti di coach Popovich hanno nel mettere in campo questo fondamentale.
Roll perfetto di Splitter e palla nella “tasca” di Tony meravigliosa, che spalanca la strada al centro degli Spurs verso un’inchiodata in relativa libertà. Relativa perché il buon Kahwi, dopo essersi andato a posizionare nell’angolo nel momento del doppio scambio Parker/Neal, nel momento del p&r ritorna con un passo all’interno dell’arco dei 7.25, consentendo a James ancora una volta di non allontanarsi troppo dall’area (il piede del “prescelto” è all’interno della zona pitturata).
In realtà anche lo stesso Allen ha un posizione molto flottata verso Splitter, concentrando tutte le sue attenzioni su quello che si sta svolgendo nella zona centrale del campo. Questa è una delle variazioni difensive di Spoelstra, concentrarsi “di squadra” nella difesa sul p&r.
Questo accorgimento, in contumacia con l’errore di Leonard, fa si che nell’immagine sopra riportata, nel momento in cui il giocatore degli Spurs sta puntando verso il ferro, Lebron occupi una posizione difensiva ottimale a protezione del ferro.
Facciamo un attimo un passo indietro.
Il movimento di Splitter è quello della schiacciata ad un passo, cioè appena finito di girare verso il ferro e ricevuto il pallone non il solito terzo tempo con 2 passi che usualmente si conclude con una bimane, ma un solo passo ed una schiacciata ad una mano che permette di accelerare i tempi di salita, provando a prendere contro tempo il difensore, ma che ti costringe a perdere potenza. Se solo avesse saputo quanto gli sarebbe servita un po’ più di “forza d’urto” pochi decimi di secondo dopo..
E questo è l’ultimo frame, a mio avviso molto più impressionante del video. “In sostanza, mi sono detto che finirò su SportCenter” le parole di “The King” a fine partita. Diciamo che nella storia sono stati fatti pronostici più azzardati e difficili. (altro replay, questa volta a rallentatore e con migliore risoluzione) La partita, come già precedentemente ricordato, era già instradata verso South Beach, ma questa giocata con relativa tripla sul ribaltamento di fronte ne ha definitivamente sancito la fine.
Per chi ha visto la partita è facile ricordare il quintetto della “svolta” Miami, un solo lungo, Lebron utilizzato come bloccante e 3 tiratori, con Wade e Bosh nella fase più calda della partita comodamente seduti in panchina. Tutto questo sommato ad una difesa molto più aggressiva (e conseguenti palle perse San Antonio), capacità di andare in transizione e la mira magicamente inceppatasi in casa Spurs hanno fatto il resto, portando la vittoria in casa Heat e in pareggio la serie.
Tutto quello sopra elencato è ciò che ha girato tecnicamente la serie. Quello che a mio avviso emotivamente peserà nel proseguimento della serie è simboleggiato da questa stoppata. Miami è più atletica, più potente e prepotente e volendo può dominare sul parquet per 48 minuti. Può teoricamente permettersi tutto. Come può permettersi di cancellare un canestro.