Categorie: Primo Piano

Adidas Eurocamp, Uno Sguardo Al Futuro

Dall’8 all’11 giugno è andato in scena alla Ghirada di Treviso l’Adidas EuroCamp, evento promesso dal noto marchio sportivo, che ospitava la crema dei giovani talenti internazionali della palla a spicchi. Ragazzi sotto i 23 anni, giunti in terra veneta, speranzosi di risaltare agli occhi di scouts, allenatori ed addetti ai lavori. Una vera e propria vetrina che ha raggruppato l’elite (o quasi) dei maggiori prospetti, tra i quali si annidano future chiamate NBA. Gli spalti gremiti ed il continuo chiacchiericcio multietnico, di osservatori giunti da tutte le parti del globo, riconoscibili in molti dei casi grazie ad appariscenti loghi d’appartenenza, sono stati il giusto contorno per una tre giorni di parquet e speranze. Un mosaico d’eventi spalmato sull’intero arco delle giornate, che vedeva l’alternarsi di sfide tra nazionali juniores, tra cui figuravano quella serba under 19, quella francese under 20 ed una selezione di talenti a stelle e strisce classe ‘95/’96, a partite ed allenamenti svolti da una cinquantina di adolescenti, già protagonisti dei maggiori campionati. All’alba del primo giorno, dopo le foto di rito, i ragazzi sono stati divisi subito in quattro teams, allenati  rispettivamente da Kelvin Sampson (assistant coach degli Houston Rockets), Kenny Atkinson (assistant coach di Richmond), Melvin Hunt (assistant coach a Denver, possibile scelta per dirigere gli stessi Nuggets la prossima stagione, come successore di George Karl) e Chris Finch (altro assistant coach dei Rockets). Dopo il warm-up di gruppo si è passati immediatamente al rapido apprendimento di schemi offensivi, tra tanta intensità e difese molto lontane dallo scolastico. In pochi minuti gli allenatori hanno proposto varie soluzioni d’attacco, sviluppate inizialmente senza marcature e poi a difesa schierata; ottimo banco di prova per testare capacità mnemoniche e fornire opzioni percorribili nelle partite in vista. A seguire la prima palla a due che visto affrontarsi il “Team 2” agli ordini di coach Atkinson ed il “Team 3”. Per la squadra del vice allenatore universitario, nonostante un’evanescente prestazione dell’attesissimo Carr, ottime le prove di Ulanovas (ala mancina lituana, con mani da pianista ed una grande intelligenza cestistica, autore di 11 punti conditi da 8 rimbalzi), Ivanovic (solido playmaker montenegrino, autore anch’egli di 11 punti e di un ottimo 12 di valutazione). A spuntarla però è stato il “Team 3”, che si è imposto per 58-50 al suono dell’ultima sirena. Sugli scudi Sastre, per il tiratore iberico 12 punti (2/2 dall’arco) e 3 recuperate, al suo fianco Lucas Mariano, anch’egli in doppia cifra con 10 punti e 8 rimbalzi; bella prova del nostro Melli con un 12 di valutazione e dell’ottimo Nedovic, point guard serba sicura scelta Nba del prossimo draft che, pur non sforzandosi troppo, ha lasciato largamente intuire il suo sconfinato talento (8 assist in 20 minuti).  Resta il rimpianto per non aver visto in campo, da una parte un desaparecido Rudy Gobert, francese considerato una delle maggiori promesse mondiali e dall’altra Dante Exum, australiano classe ’95 considerato tra le prime 3 scelte nel draft 2015. Finita la prima gara interessantissima la conferenza stampa di Sarunas Marciulionis, ex stella NBA lituana, vincitrice dell’oro olimpico a Seoul ’88 e giocatore chiave per Nuggets e Warriors su tutti. Neanche il tempo di un pasto frugale, attorniati dalla miriade di scouts, giornalisti (tra cui Mamoli e Tranquillo) e personaggi illustri del panorama cestistico mondiale vari, notevole la presenza di Marc Eversley (vice presidente e capo scouting dei Raptors), che sul campo principale le nazionali francese e serba erano già pronte a darsi battaglia. Partita interessante e tesa che vede imporsi la formazione dell’Est Europa per 63 a 54. A fare la differenza per i ragazzi di coach Mijatovic, pur più giovani di un’annata rispetto ai “galletti”, sono state una maggiore pressione difensiva e una più spiccata fisicità, decisamente maggiore in confronto agli acerbi e longilinei giocatori d’oltralpe. Esempio lampante è il playmaker Stefan Pot, autore di una brillante e solida prestazione con un 14 di valutazione. A seguire il match più atteso del palinsesto, quello con protagonista l’attesissimo Lucas Nogueira; infatti a sfidarsi sono le due squadre non scese in campo durante la mattinata. Da una parte il “Team 1” del brasiliano classe ’92, appena citato, coadiuvato dal connazionale Neto, dal nostro De Nicolao (giunto in fretta e furia dalla delusione di gara 7 contro Siena) e Augusto Lima, altro lungo dal futuro roseo e dall’impressionante fisico; a contrapporsi alla dominante batteria di lunghi di coach Sampson, è il “Team 4” in cui figurano due giocatori inattesi: si tratta di Janis Timma, lettone di enorme personalità e dall’indubbio talento offensivo e fisico. Al suo fianco a sorprendere è Clint Capela, ’94 svizzero, apparentemente immaturo, ma subito pronto a mettere in luce le sue doti di prodigioso saltatore andando senza timore a schiacciare e a contrastare i suoi pari ruolo, avversari, ben più quotati. La sfida, giocata su livelli altissimi, vede trionfare il “Team 2” con il punteggio di 69 a 61, le luci della ribalta sono per uno stratosferico Nogueira che mette in mostra tutto il suo talento sfoderando una prestazione da 13 punti con un eloquente 6/7 dal campo. Ad impressionare la marcata superiorità del brasiliano rispetto agli altri giocatori in campo, non a caso sarà una delle prime 20 scelte al draft di quest’anno. Buona prova anche per l’altro futuro NBA in campo, Augusto Lima, dominante sotto le plance con 10 rimbalzi raccolti in appena 20 minuti. A chiudere la giornata un’ennesima sfida, questa volta tra una selezione “International All Star” contrapposta ad una fittizia nazionale USA composta di giovani talenti classe ’95-‘96, ad impressionare in questo caso è Dwayne Morgan, ala diciassettenne dalle lunghissime braccia e dallo spiccato atletismo che il prossimo anno inizierà la sua carriera universitaria con la maglia di Las Vegas. Si conclude così la prima giornata dell’Adidas Eurocamp, vetrina di lusso per tantissimi giovani dall’immenso potenziale, purtroppo per cause di forza maggiore ed impegni inderogabili non ci è stato possibile assistere Domenica e Lunedì alle sfide in programma, tuttavia da quanto visto ci sentiamo in dovere di dare un consiglio spassionato alla dirigenza di OKC qualora leggesse questa breve sintesi: usata la benetta Amnesty Clause su Perkins ed investite su Nogueira!!!

Michelangelo Mion & Gianmarco Pacione

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