In questa stagione è stato uno dei giocatori dei Miami Heat che più degli altri ha intrattenuto un rapporto più aperto con i media: stiamo parlando di Chris Bosh, ala-centro della franchigia della Florida, che ha sonoramente strigliato quei tifosi di Miami che mercoledì avevano abbandonato l’American Airlines Arena prima della fine di gara-6 delle NBA Finals, partita al cardiopalma, nella quale gli Heat, prossimi alla sconfitta a 28 secondi dalla fine sotto di 5 punti, sono riusciti prima a forzare l’overtime, e poi a vincere la gara, portando la serie con San Antonio alla settima partita.
“Tutti quelli che se ne sono andati prima della fine della partita, restino a casa per gara-7.”– ha dichiarato Bosh – “Vogliamo solo gente che rimanga nel palazzetto per tutta la partita. Quelli che non vogliono mai mollare. Alcuni invece ci avevano già dati per sconfitti. Questi possono restare dove sono e guardare la partita da casa.”
I fans usciti prima della sirena finale hanno cercato di rientrare nel palazzetto dopo aver saputo dell’impresa di Bosh e compagni, ma gli è stato vietato poichè il regolamento dell’Arena degli Heat non consente di rientrare una volta essere usciti dal palazzetto; si è dovuto addirittura chiedere l’intervento della polizia per “calmare” i tifosi contrariati che si erano messi a picchiare sulle porte d’ingresso.
“Non puoi tornare dentro una volta uscito” – ha continuato Bosh – “Lo so anche io, diamine, anche io sono andato a guardare partite da spettatore e non si può rientrare dentro una volta usciti. Non è un punizione, è il regolamento”.
Un regolamento la cui applicazione assicura un pizzico di soddisfazione e rivalsa in più al pivot degli Heat nei confronti di quei tifosi che davano Miami già per persa. E arrivati adesso a gara-7, quale che sia il possibile esito, non vi è dubbio che gli spettatori dell’American Airlines Arena rimarranno attaccati ai propri seggiolini per tutti i 48 minuti finali della stagione 2012-2013.