Ci sono finali nelle quali scopri nuovi idoli, finali che scrivono la storia di uomini rendendoli leggende, finali che rimangono per sempre impresse nella mente e negli occhi di chi le guarda.
Ci sono finali nelle quali vedi nascere una stella (Green) e finali nelle quali apprezzi il gusto della follia (Ginobili), finali nelle quali capisci che la velocità può non avere limiti di età (Parker) e finali nelle quali l’esperienza può andare oltre i 30 punti (Duncan).
E ancora, finali in cui torna flash (Wade) e scopri che l’atletismo è qualcosa che non possiamo studiare su un dizionario, finali nelle quali un rimbalzo ed un passaggio possono riabilitare le tue prestazioni (Bosh), e finali nelle quali vieni fuori nel 4/4 come una forza della natura e riporti la tua squadra vicino alla vittoria (James), ma, soprattutto ci sono finali vinte con magie da 3pt (Allen) che non ti spieghi. Non spieghi neanche come abbia fatto, nonostante i mille replay a piazzarla da lì, marcato, stretto, quasi fuori campo.
Poi ricordi, invece, che è questo ciò che ti ha fatto innamorare del basket, quel misto di follia e organizzazione che come corrente alternata si manifesta nei 48 minuti di una partita.
C’è Miami – San Antonio, c’è gara 7.
48 minuti, ancora, 48 rintocchi nelle quali tutto può accadere, noi saremo lì, fermi davanti ad uno schermo a sognare ed emozionarci… Divisi tra storia e futuro, tra campioni di un decennio fa e nuovo che avanza… La storia o il futuro? Chi vincerà ?