La NBPA (National Basketball Players Association) ha intenzione di richiedere a breve un arbitrato per avere maggiore chiarezza riguardo alla regola sul flopping, nel tentativo di permettere ad una Corte apposita di decidere se la Lega possa punire o meno i giocatori che si rendono responsabili di tale danno.
La notizia è stata riportata da CBSSports.com, che ha anche raccolto le parole di Ron Klempner, attuale direttore esecutivo ad interim dell’associazione dei giocatori NBA.
“Siamo al lavoro nell’intento di programmare un caso specifico col nostro legislatore per stabilire se all’NBA sia consentito di imporre una disciplina unilaterale in un’area che non è sottoposta all’autorità del Commissioner senza che ci sia il consenso generale della Lega. E’ una materia di cui devono discutere con noi e ci auguriamo che il giudice sentenzierà che qualsiasi tipo di regolamento imposto sul flopping sia sottoscritto tramite un accordo collettivo tra le parti in causa”.
Al momento i floppers sono puniti con un semplice avvertimento alla prima simulazione, i recidivi vengono multati di 5000 dollari per la seconda, 10000 per la terza, 15000 per la quarta e 30000 per la quinta. Dalla sesta in poi i giocatori sono soggetti a multe supplementari ed anche a sospensioni.
Nella passata regular season sono 19 i giocatori che hanno ricevuto un warning al primo caso di flopping e 5 quelli multati di 5000 dollari per la ripetuta simulazione: si tratta di Omer Asik, J.J. Barea, Reggie Evans, Kevin Martin e Gerald Wallace. Nei Playoff invece pene più severe: infatti alla prima simulazione scattavano automatici 5000 dollari di multa. Sono stati 8 i giocatori sanzionati, tra questi spiccano Lebron James, punito per un tuffo in gara 6 delle finali di Conference contro Indiana, e Chris Bosh, colpevole di un flopping in gara 4 delle NBA Finals contro San Antonio.
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