Per Kendrick Perkins l’estate 2013 è all’insegna del lavoro. L’ex centro dei Boston Celtics sta svolgendo un programma di allenamento personalizzato per quanto concerne la fase offensiva. Sì perché Perk è quasi sempre sfidato al tiro dalla media distanza dalle difese avversarie e vuole quindi migliorare il suo jumper per punire le concessioni degli avversari. Il numero 5 dei Thunder ha parlato di questo ad un giornalista del The Oklahoman.
“Sto lavorando duro, in palestra e in sala pesi, per migliorare la mia esplosività e i tocchi vicino a canestro, i tiri in gancio e altre cose del genere. Sto provando un sacco di jumper, almeno 300 al giorno. Sto cercando di prepararmi al meglio per l’anno prossimo”.
Perkins è ottimista sulle prospettive di Oklahoma City in vista della prossima stagione. “Quello che la gente non capisce è che questo sarà il sesto anno di Durant e il quinto di Westbrook. Sono ormai dei veterani, hanno l’esperienza necessaria per puntare a vincere. Per non contare che sarà l’ultimo anno di contratto di Sefolosha. I giocatori nell’ultimo anno di contratto danno sempre più del 100% per avere un’estensione. Quindi alla fin dei conti, abbiamo quello che ci serve per fare bene”.
Quello che dice Perkins è vero, ma manca qualcosa ad OKC per poter provare a ritornare alle NBA Finals dopo il viaggio del 2012. Intanto manca uno degli artefici di quella straordinaria cavalcata, James Harden, oltre al suo sostituto della scorsa stagione, Kevin Martin, passato nelle free agency di questa estate a Minnesota, e manca un sesto uomo che assicuri punti in pochi minuti alla causa. Servirebbe un qualcosa di più, per esempio uno step-up di un giovane che esce dalla panchina come Jeremy Lamb e magari un miglioramento nel gioco offensivo proprio da parte di Perkins, miglioramento che, da grande professionista qual è, sta già cercando di eseguire.
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