Prosegue il tour NCAA in Italia, lo scenario è sempre quello del Palazzetto dello Sport di Vicenza, questa volta i graditi ospiti vestono arancio-blu e portano fieramente sul petto un’impronta animalesca: si tratta dei Clemson Tigers. La squadra collegiale del South Carolina fa parte di una delle più temibili Conference della Division I Ncaa, l’ACC che tra le tante squadre può vantare storiche teste di serie come North Carolina, Duke, Miami, Virginia, Wake Forest. Dopo un anno non esattamente esaltante i Tigers hanno deciso di intraprendere un progetto di rinnovamento del roster, puntando su molti freshmen interessanti e sulla straordinaria capacità di coach Brownell di approcciarsi ai giovani ed aiutarli nel processo di maturazione. Il tour Italiano intrapreso quest’estate da Clemson è l’occasione ideale per oleare al meglio un meccanismo nuovo, per permettere la perfetta amalgamazione del gruppo e per preparare al meglio una stagione che racchiuderà non poche insidie. Il banco di prova sono, come da tradizione, gli All Star Vicenza (come intuibile dal nome una selezione di giocatori locali), la partita si conclude con un netto 83-65 in favore degli statunitensi e fin dall’inizio mette in risalto la straripante superiorità fisica degli uomini di coach Brownell. La gara è stata quanto mai a senso unico nonostante qualche timido accenno di rimonta della fazione vicentina, i Tigers hanno fatto il vuoto a rimbalzo soprattutto grazie all’immensa fisicità del camerunense Landry Nnoko. A deliziare il pubblico, accorso numeroso, è stato il go-to guy Kevin McDaniels vero leader e trascinatore della squadra che ha dato prova delle sue micidiali doti atletiche in innumerevoli occasioni sfiorando altezze proibitive per i comuni mortali e andando al ferro con irrisoria facilità. Proprio il numero 32 arancio si è aggiudicato il titolo di MVP dimostrando quell’immenso valore che da tempo lo ha reso merce pregiata per molti scout NBA e che gli è valso la convocazione, poche settimane fa, per il Kevin Durant’s Camp. Partita fatta di luci ed ombre per Ajukwa e Rooks due freshmen dall’indiscussa classe voluti fortemente da Clemson, l’unica nota di rammarico sta nel non aver visto all’opera Blossomgame, talentuosissima Ala selezionata nel McDonald’s All‐American Team e costretta ai box tutta la passata stagione causa infortunio.
A fine partita abbiamo avuto il piacere di una breve conversazione con tre dei protagonisti dell’incontro: Coach Bradley Brownell, Landry Nnoko e Kevin McDaniels di seguito le interviste:
NBAReligion: “salve coach, quali sono le sue impressioni riguardo questo viaggio italiano?”
Coach Brownell: “il viaggio in Italia è una grandissima esperienza per i ragazzi. Da un punto di vista culturale visitare città come Roma, Firenze e Venezia non può che lasciare emozioni indelebili. Per quanto riguarda il campo, è molto bello assistere alla passione che gli italiani nutrono per la palla a spicchi. Le partite sono state sicuramente buoni test per i miei giocatori.”
NR: “Cosa si aspetta da quest’annata?”
BB: “Siamo una squadra giovane, non abbiamo alcun senior. Il viaggio ci sta aiutando a migliorare, compattare e far acquistare maggiore fiducia a ragazzi che la passata stagione non hanno giocato moltissimo e che quest’anno avranno sicuramente più minuti.”
NR: “Un suo parere sui quotati freshman che potrà schierare?”
BB: “Beh, loro giocano da freshman, sono acerbi ed immaturi. Difensivamente e mentalmente devono molto migliorare; la possibilità di giocare contro elementi più anziani ed esperti qui in Italia sono sicuro che li abbia decisamente aiutati.”
NR: “Quali sono le tue impressioni riguardo questo viaggio in Italia?”
Landry Nnoko: “è tutto molto divertente, dalle città alle partite, un’esperienza fantastica e stimolante.”
NR: “Quali sono i tuoi pensieri riguardo la stagione alle porte?”
LN: “Stiamo cercando d’imparare il più possibile. Con il passare del tempo cresceremo sempre di più e potremo essere competitivi.”
NR: “Come valuti quest’esperienza in Italia?”
Kevin McDaniels: “Venire qui è stato un qualcosa di diverso. Uno strano e positivo impatto culturale, senza dubbio un viaggio unico.”
NR: “Cosa ti aspetti dal prossimo anno sportivo?”
KM: “Dobbiamo aiutarci, essere fratelli dentro e fuori dai palazzetti. Siamo giovani e solo così possiamo sopperire alle nostre carenze.”
NR: “Cosa puoi dirci riguardo un tuo futuro NBA ed al Kevin Durant’s Camp a cui hai appena partecipato?”
KM: “il mio obiettivo è arrivare al piano di sopra, continuo a lavorare solo per questo. Al camp di KD ho imparato molto, proprio come da questa tournee italiana.”
Michelangelo Mion & Gianmarco Pacione