Arriva direttamente dagli USA la notizia che tutti i tifosi NBA non vorrebbero mai leggere: Allen Iverson annuncerà nei prossimi giorni il ritiro ufficiale dall’attività agonistica. Secondo una fonte vicinissima al giocatore Iverson non avrebbe più nulla da chiedere alla pallacanestro professionistica e, dopo essere apparso su di un parquet di gioco ufficiale nel lontano 2011 (campionato Turco), avrebbe deciso di appendere le scarpe al chiodo, stufo di aspettare una offerta da free-agent (mai arrivata) per tornare a giocare per una franchigia NBA. Le ultime dichiarazioni dello scorso 30 marzo non avevano lasciato trasparire nulla di negativo o di positivo per il suo futuro, che ora sembra proprio essere giunto al capolinea:
“Il ritiro? Ora come ora il mio obiettivo numero uno è quello di essere un ottimo padre” aveva dichiarato lo stesso Allen. “Se il basket sarà nel mio futuro allora Dio farà si che ciò accada. Se invece non sarà così, bè…ho fatto grandi cose in passato che tanti altri ragazzi non hanno saputo fare e che tanta gente pensava non potessi realizzare. Se dovessi entrare nella Hall Of Fame? Sarei onorato, non puoi menzionare Allen Iverson e non pensare alla pallacanestro”
Il 38enne ex 11 volte All-Star ha vissuto 13 anni di carriera NBA molto intensa con numeri importanti (26.7 punti, 6.2 assist, 2.2 rubate per partita), vincendo il titolo di MVP e soprattutto 4 titoli di capocannoniere della lega: unico neo, è arrivato vicinissimo (da solo) all’anello mai conquistato. Chi lo ricorda bene è sicuramente Larry Brown, più padre che allenatore durante gli anni di Philadelphia:
“Potrebbe essere il più grande atleta che abbia mai visto, non credo che ci sarà mai un altro come lui” rivela a SLAM.com lo stesso coach. “Abbiamo anche avuto diversi problemi nel nostro rapporto, ma quando si trattava di scendere in campo, Iverson faceva tutto quello che poteva per vincere la partita e per il suo allenatore.“