Manu Ginobili ha terminato la stagione col fiatone per via della stanchezza dovuta all’intensità delle gare di Playoff e per via di tanti acciacchi dal punto di vista fisico. La gara 7 delle Finals persa a Miami era la 103esima partita stagionale totale per San Antonio, l’81esima per “el contusion” che ha cercato di risparmiarsi il più possibile in regular season per mantenere un livello di forma sempre alto ed evitare infortuni, sotto l’ottima regia di Gregg Popovich. Ma si sa che per un atleta di 36 anni, gli imprevisti fisici sono sempre dietro l’angolo e gli infortuni sono stati all’ordine del giorno per Manu nelle gare di postseason, durante la quale ha aggirato sempre e comunque tutte le domande dei giornalisti sul suo futuro.
Ora a due mesi di distanza dalla fine dell’ultima annata, Ginobili confessa di aver vagliato a lungo l’idea di ritirarsi, come dichiarato in un’intervista al giornale argentino La Nacion. “Dalla fine della stagione, e con questo intendo dalla fine della stagione regolare, non dei Playoff, ci ho pensato molto a proposito. Ero stanco, non ho mai avuto affaticamenti muscolari nella mia intera vita e ne ho avuti ben tre in quattro mesi. Mi sentivo demoralizzato, stufo. E ho pensato all’idea di ritirarmi. Non ci sono mai arrivato veramente vicino però ho pensato che era una cosa di cui avrei dovuto confrontarmi con mia moglie. Lei mi ha detto che la decisione era la mia e qualunque avessi preso, lei l’avrebbe rispettata. Ma quando mi sono rimesso fisicamente, ho ricominciato a sentirmi bene. Non mi sentivo come uno ritirato, sentivo che mi sarebbe mancato qualcosa e quel qualcosa sarebbe stato il basket.”
Ginobili si è soffermato anche a spiegare le difficoltà che ha avuto nel riprendersi dagli infortuni. “E’ stata davvero dura per me continuare a recuperare dagli acciacchi e ritornare velocemente in forma, tornare in campo ma giocare col freno a mano tirato perchè reduce da un affaticamento muscolare. Tutto questo mi ha stressato molto. Però quando sto bene e sono in salute, giocare è davvero un piacere. Mi sento fortunato a giocare per questa squadra, per questi compagni e per questo coaching staff. Ma devo ammettere che gli ultimi infortuni mi hanno segnato moltissimo.”
Ginobili ha chiuso l’ultima stagione a 11.8 punti a partita, il suo peggior dato a livello statistico a partire dal suo anno da rookie, tirando col 42.5% dal campo, percentuale che non rende onore alla sua classe e al suo talento cristallino. Il campione olimpico di Atene 2004 ha però deciso di continuare a giocare, firmando un contratto biennale con gli Spurs da 14 milioni di dollari complessivi. Alla fine di quest’accordo Manu, così come Tim Duncan, anch’egli in scadenza tra due stagioni, dovrebbe porre fine alla sua straordinaria carriera ma nonostante l’età avanzata, nonostante gli infortuni, potremo godere almeno ancora per due anni delle magie del fenomeno di Bahia Blanca sui parquet NBA.
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