Secondo quanto pubblicato dalla CSN Bay Area, Dwight Howard sottopose alcune particolari condizioni per rimanere ai Lakers al proprio General Manager durante il free-agency meeting dello scorso luglio.
Il network di San Francisco, infatti, afferma che molteplici persone vicine alla complessa situazione del rinnovo contrattuale di Howard hanno dichiarato che i prerequisiti dettati da quest’ultimo sono stati sostanzialmente due: licenziare il coach Mike D’Antoni e applicare l’amnesty su Kobe Bryant.
Si legge anche che i dirigenti dei Lakers cercarono di convincere Howard a portare pazienza per almeno un’altra stagione dopo la quale avrebbe potuto ereditare a tutti gli effetti lo scettro di leader della squadra, ma la risposta fu negativa, o lui o gli altri due. Facile immaginare la conseguente risposta di Jim Buss anche senza sapere la strada che il centro, ora in forza a Houston, avrebbe poi intrapreso.
Lo stesso Jim Buss ha poi dichiarato a riguardo, qualche settimana più tardi, che a suo parere “Dwight Howard non è mai stato un vero Laker e non sopportava l’idea di dover giocare con Koke per altri due o tre anni.”
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