Le ultime NBA Finals tra Heat e Spurs sono già nella storia. Verranno ricordate come una delle serie di finale più belle di tutti i tempi per intensità, livello di gioco ed equilibrio: infatti si sono decise solo nell’ultimo minuto di gara 7. Partite di questa caratura segnano in ogni modo la carriera di chi vince ma anche, se non di più, quella di chi ne esce sconfitto.
E’ questo il caso dei giocatori di San Antonio, in particolare di Boris Diaw che torna sull’argomento a due mesi di distanza in un’intervista rilasciata a Jorge Sierra di HoopsHype. “E’ stata dura, non è mai facile accettare una sconfitta. Sono stati giorni davvero duri. Ci pensi, continui a pensarci, provi a fartela uscire dalla mente ma niente può cambiare quello che è successo. Ancora ci penso ogni tanto, lo ammetto. Sono tuttora molto frustrato per aver perso le Finals, ma l’unica cosa che possiamo fare è tornarci l’anno prossimo e cercare di prenderci la nostra rivincita”.
Alla domanda “Nel finale di gara 6 vi sentivate ormai i campioni?” il capitano della Nazionale francese ha risposto così: “Campioni no, però quando sei avanti di 5 punti a 28 secondi dalla fine credo che si possa pensare “ok dai, è quasi fatta”. Ce l’avevamo quasi fatta ma non eravamo ancora campioni.”
Non lo erano ancora e non la sarebbero stati nemmeno più tardi, quando si è materializzata una rimonta pazzesca di Miami culminata nel tiro incredibile del pareggio di Ray Allen che ha mandato la gara all’overtime dove hanno poi prevalso gli Heat, che si sono laureati campioni NBA per la seconda volta di fila nell’ultima e decisiva gara 7. Una gioia immensa per Lebron James e compagni, una ferita sanguinante e tuttora aperta per gli Spurs che però ripartiranno con una motivazione in più nella prossima stagione nel tentativo di ritornare nelle Finals e di centrare il quinto titolo dell’era Duncan–Popovich.
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