Il canestro spicca da lontano e domina sulla folla di persone diretta al foot locker di Corso Vittorio Emanuele. La ressa comincia a formarsi attorno al campo, montato in via eccezionale nel retro del negozio. Tutti in piedi per vedere Kevin Durant nei panni di investigatore speciale.Lo speaker nomina i vincitori della campagna Nike KDVI: “new season, are you ready?”. Tour promozionale delle nuove scarpe firmate dal campione dei Thunder. Quelli “pronti” sono i ragazzi che hanno dimostrato di preparsi con serietà alla stagione in arrivo usando l’hashtag #ReadyOrNot e postando le foto migliori su Facebook, Twitter e Instagram.
Anche noi di NbaReligion siamo pronti, armati di macchina fotografica, registratore e taccuino ritiriamo i pass gentilmente consegnati da Vanessa di Probeat Agency( ufficio stampa di footlocker) e siamo dentro. L’attesa è breve e il numero 35 dei Thunder fa il suo ingresso nel negozio accolto da una pioggia di high five. I flash delle macchine non smettono un instante di scattare, lui indossa una maglietta rossa e uno snapback dai colori fluorescenti, è veramente altissimo. La lunghezza degli arti è impressionante, nonostante sia conosciuto per essere un giocatore longilineo, vedere un 2.10 dal vivo fa sempre effetto.
L’evento si sposta all’esterno, dove l’agente KD entra in azione e sfida i vincitori del concorso in gare di abilità. Nel delirio più totale, chiediamo alla security di farci uscire per scattare qualche foto extra. Non facciamo in tempo a mettere i piedi fuori dal negozio, che la stella di OKC è già di ritorno, accompagnato da 10 baby fans che avranno l’opportunità di fargli anche qualche domanda. L’entrata posteriore viene giustamente chiusa al pubblico. Sorge un problema, la security che un minuto prima aveva dato il via libera, adesso ci nega l’ingresso. Attimi di panico che finiscono presto, non appena i nostri media pass vengono riconosciuti come tali.
E’ tempo di domande. Veniamo indirizzati al piano inferiore, dove ha sede la celebre house of hoops (parte del negozio dedicata unicamente ad articoli di basket). La stanza viene adibita a press conference, abbiamo da spendere solo una domanda-gettone. Si parla di tutto, ovviamente l’argomento principale resta il basket. Ci sono molti colleghi di settore che offrono spunti interessanti. Un ragazzo chiede com’è considerata l’eurolega in NBA, dal punto di vista dei giocatori americani che non hanno mai militato in Europa. Gli risponde che il campionato europeo è al secondo posto, subito dietro a quello NBA, per livello di atletismo e intensità. Poi precisa che sarebbe una domanda da girare ai giocatori NBA con trascorsi in Europa.
Finalmente viene anche il nostro turno.
“Se avessi la possibilità di scegliere uno tra Kobe e Lebron, chi prenderesti nella tua squadra?”
Ah, bella domanda( ride)… In questo momento andrei su Lebron, per il fatto che Kobe è ancora fuori gioco. Ma in realtà non esiste una scelta sbagliata, perchè entrambi sono dei campioni sensazionali
La media session è finita. Qualche fortunato collega riesce a farsi autografare la maglia o il cappellino. La mia canotta è rimasta nella borsa, tristemente immacolata. Torno a casa con una stretta di mano dal good guy di Oklahoma e del buon materiale per stendere un articolo, direi decisamente più che una magra consolazione.