Se serviva una conferma per capire la nuova aria che si respira in casa Clippers, questa è arrivata dal Media Day; mai si erano visti tanti giornalisti a una presentazione dei Clips. Rispetto alle scorse stagioni, quest’anno le aspettative per l’altra squadra di Los Angeles sono decisamente alte, e questo lo sa benissimo anche coach Rivers che mette subito le cose in chiaro.
Si, credo che possiamo vincere il titolo, ma abbiamo molto lavoro da fare prima. Guardo la nostra squadra e vedo la possibilità di fare qualcosa di importante. Se riusciamo a trasformare i nomi del roster in una squadra unita, penso che potremmo essere una squadra speciale. Preferisco essere in un gruppo con alte aspettative, piuttosto che in uno che non ne ha. Siamo pronti ad affrontarle? Questo non lo so ancora. Questo sarà quello che cercheremo di capire in questo viaggio.
Nessun giocatore nel roster dei Clippers ha però mai vinto un titolo NBA, ma per Rivers questo non è un problema, considerando che a Boston nel 2008 nessuno dei giocatori principali aveva un anello al dito.
Posso solo parlare tanto di questa cosa. Questa è sia una squadra che un gruppo nuovo, dobbiamo prima trovare la nostra strada, e poi capire cosa possiamo fare.
La relazione chiave per la stagione dei Clippers sarà quella tra Rivers e Paul. A Rivers non manca certo l’esperienza per gestire grandi campioni avendo avuto già Garnett, Pierce, Allen, Rondo e tanti altri.
Ho allenato tantissime stelle, ma non sottoscrivo la teoria che tutti devono essere trattati allo stesso modo. Ognuno deve essere trattato nella giusta maniera, questo è il mio modo di allenare. Paul è un All Star e un genio. Noi vogliamo aiutarlo, rendergli le cose più semplici, specialmente nella transizione offensiva. Difensivamente (punto debole dei Clips targati Del Negro, ndr), so che posso aiutarlo.
A proposito del rapporto con coach Rivers, Paul ha affermato che:
Come atleta professionista, vuoi sempre qualcuno che ti motivi e ti spinga oltre i tuoi limiti. Al primo incontro con Doc, lui mi ha detto che io non sono nulla. Mi ha detto che non ho fatto nulla in questa lega, ed ha ragione. Una cosa che ho imparato su Rivers è che lui si aspetta che tu faccia determinate cose. Non ti tratta come un bambino, ma come un uomo.
Chi è chiamato quest’anno a fare il salto definitivo è sicuramente Blake Griffin, definito sia da Paul che da Rivers come l’uomo chiave, insieme a DeAndre Jordan, per il successo della franchigia.
Abbiamo alte aspettative su noi stessi più di chiunque altro. Non abbiamo mai vinto un titolo. Questo è l’obiettivo. Non pensiamo di essere arrivati finchè non avremo vinto il titolo.
Dalle prime impressioni, una cosa è chiara in casa Clippers, la volontà e la disponibilità di tutti è quella di raggiungere l’obiettivo prefissato, il Larry O’Brien Trophy.
P.S.: durante il Media Day sono state presentate anche le nuove divise dei Clippers, sulle quali non vorrei soffermarmi. La foto qui sotto fa capire tutto, lascio a voi commentare.
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