Categorie: Denver Nuggets

Media Day 2013: Denver Nuggets

Come tutte le altre squadre NBA, anche i Denver Nuggets hanno tenuto il loro media day questa settimana e, per un gruppo che è cambiato moltissimo dopo l’ultima stagione, non solo a livello di giocatori, alcuni degli interrogativi sorti durante questo evento risulteranno cruciali per comprendere al meglio il futuro prossimo della franchigia.

Obiettivo playoffs

Il primo obiettivo del nuovo coach Brian Shaw, e ovviamente della dirigenza dei Nuggets, è riuscire in quello in cui il suo predecessore non è mai riuscito in 10 anni: risultare vincente ai playoffs. Quello di cui sono quasi certi tutti è che sarà difficile ripetere l’incredibile regoular season del 2012 e viene automatico, a questo punto, cercare un miglioramento della squadra laddove ha sempre sofferto. Il primo punto su cui il nuovo coach intende lavorare è il gioco nella metà campo avversaria. In sette delle ultime dieci stagioni, i Nuggets di coach Karl, hanno dominato la lega sui punti in transizione, ma sono sempre stati più deboli e meno efficaci nel gioco a difesa schierata, situazione sulla quale Brian Shaw lavorerà duramente sin dall’inizio del training camp. Quello che rimane ancora da scoprire è come i nuovi Nuggets gestiranno questa fase dell’attacco, ma il coach assicura che il gioco non sarà fatto di solo “Triangolo”.

Vi starete chiedendo se il “Triangolo” fa parte del mio gioco. Sì…ma il nostro sistema di gioco chiamerà i movimenti di palla e dei giocatori con uno scopo ben preciso e diverso a seconda delle occasioni che si presenteranno.

Brian Shaw ha poi parlato della grande voglia di lottare per i minuti in campo di tutto l’organico di giocatori che avrà a disposizone al camp.

Il training camp è come un provino, c’è una competizione aperta in ogni ruolo.

Il quintetto e il nodo McGee

Tendendo sempre presente la competizione aperta di cui parla Shaw, possiamo identificare soltanto due giocatori che sicuramente partiranno titolari la prossima stagione: Ty Lawson, e Wilson Chandler. Il primo è senza dubbio il giocatore più talentuoso a
disposizione del coach e il secondo, con l’assenza di Gallinari, sembra essere l’arma più forte a disposizione per coprire il ruolo di ala piccola fino a che il nostro connazionale, che con la partenza di Igoudala sarà molto probabilmente la prima scelta offensiva
dei Nuggets, non recupererà dall’infortunio. Le altre posizioni saranno oggetto di competizione, compreso il ruolo di centro che, a detta di Shaw, non vedrà scontata la presenza di JaVale McGee in quintetto base, nonostante la partenza di Koufus, che lo rimpiazzò sotto la guida di Karl.

JaVale dovrà meritarsi quel ruolo. Se lavorerà bene potrà vincere la concorrenza.

Certamente McGee si sta preparando con estremo impegno a questa stagione che si prospetta essere molto importante per lui, infatti, come dichiarato ai giornalisti, sta perfezionando il lavoro in post-basso e il tiro dalla media distanza, fattori che potrebbero risultare decisivi per un’assegnazione del ruolo da titolare.

In quanto al ritorno di Gallinari l’ottimismo mostrato dal giocatore e dai medici non sembra aver contagiato il coach, che è ancora cauto in merito ai tempi del suo rientro.

I medici sono ottimisti e sperano in un rientro in novembre, ma io sono più cauto, è inutile forzare un rientro dopo un infortunio così serio.

 

 

Questione capitano

I Nuggets hanno un gruppo di giocatori giovani e talentuosi, ma dopo la partenza di Anthony non hanno più avuto un leader sul quale poggiare la fiducia dell’intera squadra. Il giocatore più talentuoso è, certamente, Ty Lawson e il coach sembra essere intenzionato ad affidargli un ruolo di maggiore leadership anche se non sembra intenzionato a voler poggiare tutto il peso della squadra sulle sue spalle.

Di sicuro concederò a Ty maggiore leadership in campo, ma se mi chiedeste chi nominerei capitano ora, non saprei rispondervi. Si prospetta per noi un sistema di tre o quattro giocatori leader in campo.

Questo sistema potrebbe essere efficace per una squadra come Denver sempre a condizione che questi leader non si isolino e riescano a collaborare assieme per il bene del gruppo, ma con un coach che è sempre stato identificato come “allenatore in campo” questo obiettivo potrebbe risultare più semplice, stando anche alle dichiarazioni di Anthony Randolph.

L’atmosfera è davvero bella e Shaw è il nostro “player-coach”.

 

Al termine di questo media day si è evidenziato ciò che per gli esperti saranno i nodi chiave per la prossima stagione dei Nuggets, che si giocheranno, prima di tutto, i playoffs, con il conseguente obiettivo di vincere il primo round, per la prima volta.

 

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