Nemmeno il tempo di incominciare la presesaon ed iniziano i guai in casa Pelicans per quanto riguarda gli infortuni. Infatti nella prima uscita ufficiale contro gli Houston Rockets, il neo arrivato Tyreke Evans ha abbandonato anzitempo la gara per una distorsione alla caviglia. In un primo momento si temeva che l’entità dell’infortunio fosse più preoccupante, invece gli esami successivi hanno allontanato i timori dello staff di New Orleans, come dichiarato dal general manager Dell Demps. “Tyreke rimarrà a riposo per una-due settimane, poi tornerà in campo senza problemi. Dovrebbe essere pronto per il debutto in regular season”.
L’ex giocatore dei Sacramento Kings va a far compagnia in infermeria ad Eric Gordon, già fermo ai box ancor prima di iniziare a giocare nonostante le parole ottimiste dello stesso Gordon durante il Media Day sul suo attuale stato di salute. Tuttavia l’allarme sulle condizioni fisiche dell’ex guardia dei Clippers sono parzialmente rientrate dopo le dichiarazioni di coach Monty Williams che ha rassicurato tifosi ed addetti ai lavori, precisando che Gordon si sta allenando regolarmente ma non scenderà in campo nelle partite di preseason della prossima quindicina di giorni per precauzione. “Eric sta seguendo il suo programma personalizzato di ritorno graduale ai ritmi di gioco, sta procedendo con cautela come giusto dopo l’operazione alla caviglia. Preferisco si alleni bene ed entri in forma con calma, non voglio rischiarlo in questo periodo dell’anno anche se lui scalpita per giocare”.
C’è chi è alle prese con acciacchi fisici di vario genere e chi al contrario sembra già essere al top della condizione. E’ il caso di Anthony Davis, apparso subito in grande spolvero nelle prime due partite di preseason. Soprattutto nell’ultima gara contro i Dallas Mavericks, la prima scelta del draft 2012 ha dimostrato i grandi miglioramenti effettuati in fase offensiva, evidenziando come abbia lavorato con impegno e dedizione durante l’offseason. Il prodotto di Kentucky ha messo insieme 25 punti ma la cosa da sottolineare è come sono venuti questi 25 punti: non col classico jumper di cui Davis si accontentava nella sua stagione d’esordio nella Lega (0 su 5 dalla media), bensì col mettere palla per terra ed attaccare il lungo avversario dal palleggio una volta averlo portato lontano da canestro, sfruttando lo spazio alle spalle del difensore e arrivando spesso e volentieri al ferro con layup o schiacciate (11 su 14 nel pitturato contro i Mavs). Se Davis confermerà questi progressi nella metà campo offensiva, uniti alle sue già note doti di formidabile difensore, il numero 23 di NOLA si appresta a diventare uno dei lunghi più dominanti e a spostare gli equilibri nel prossimo decennio di NBA.