Andrea Bargnani non c’è più. Rudy Gay sarà il go to guy sin dall’inizio. E’ arrivato il miglior GM dell’ultima stagione.
A giudicare da queste premesse, quella in arrivo sarà l’annata del riscatto per i nuovi Toronto Raptors. Non tutto così in fretta.
I Raptors vengono da un’annata 2012-13 in cui, dall’arrivo di Rudy Gay in poi, hanno messo in mostra una buona pallacanestro. Peccato che Gay sia arrivato solo a Febbraio. Già perché prima della trade che ha portato in Canada l’ex star dei Grizzlies, i Raptors si erano resi protagonisti dell’ennesima regular season passata a guardare le altre squadre contendersi un posto ai playoff.
Adesso però, qualcosa sembra cambiato davvero, e il ritorno alla postseason non appare più come un miraggio inarrivabile.
Gay a parte, andando ad analizzare il roster della squadra ci si può già accorgere della mano di Masaj Ujiri, che con pochi mesi a disposizione e’ riuscito a mettere insieme un gruppo di giocatori con criterio.
Durante l’era Bargnani, i Raptors avevano centrato l’obbiettivo playoff una sola volta, nel lontano 2007: da allora, solo stagioni deludenti. Che sia finalmente questo l’anno della ribalta?
QUINTETTO BASE:
- KYLE LOWRY (PG): il playmaker ex Rockets e’ chiamato a dimostrare il suo valore una volte per tutte, dopo le prime due stagioni a Toronto passate tra l’infermeria e le dichiarazioni sulle sue grandi potenzialità. La squadra c’è ed è competitiva, a lui il compito di orchestrarla a dovere.
- DEMAR DEROZAN (SG): la guardia californiana e’ arrivata al momento della conferma; da quando è in squadra, Derozan ha messo in mostra doti atletiche spaventose unite a un tiro si ondivago, ma spesso molto efficace (sopratutto dalla media). Con Rudy Gay accanto, può davvero diventare una superstar.
- RUDY GAY (SF): è il centro di ogni azione dei Raptors, in campo e negli uffici. E’ a lui che i tifosi canadesi chiedono ciò che manca dal 2007. E’ tutto nelle sue mani. Go tu guy.
- AMIR JHONSON (PF): e’ probabilmente il giocatore che ha mostrato più miglioramenti nella scorsa stagione. Utilizzato come ala grande e’ potenzialmente devastante, con capacità difensive notevoli e un’abilità innata nell’andare a rimbalzo. Se diventasse un giocatore efficace anche dal perimetro, i Raptors potrebbero ambire a piani altissimi nella Eastern Conference.
- JONAS VALANCIUNAS (C): ci permettiamo di inserire il lituano tra i titolari semplicemente per il fatto che ė l’unico centro del roster che ha dei margini di miglioramento (non ce ne voglia Aaron Gray). Nonostante la figura non eccelsa ad Eurobasket, Valanciunas e’ sicuramente uno dei giovani più interessanti della lega, e mette a disposizione dei Raptors un fisico assolutamente devastante. La mano non è delle più educate, ma lavorandoci può sicuramente diventare uno dei grandi centri della NBA.
Panchina:
- STEVE NOVAK: dopo le stagioni a New York, un piccolo passo indietro nella carriera per lui. In un contesto con meno pressione e competizione, però, le sue straordinarie capacità di tiratore saranno premiate con più minuti in campo. Una certezza.
- LANDRY FIELDS: la sua prima stagione canadese non è stata esattamente esaltante, con tifosi che sono stati più interessati alla fidanzata Elaine Alden (vi consigliamo uno sguardo) con sfottò sui vari social network che alle sue prestazioni sul parquet. A lui il compito di farli ricredere aprendo il campo con i tiri da tre e aiutando nella difesa a uomo.
- TYLER HANSBROUGH: psycho-T ha lasciato l’Indiana e cerca nuove vittime oltre confine. Scherzi a parte, la scelta di unirsi sembra un’ottima decisione per ambo le parti: i Raptors hanno finalmente una valida alternativa dei due lunghi titolari dalla panchina, dalla sua Hansbrough avrà sicuramente a disposizione più minuti che nei Pacers, dove si trovava dietro a Roy Hibbert e David West. Scelta ragionata.
- DJ AUGUSTINE: non c’è da essere così sicuri che l’ex Pacers finisca davvero in panchina, a meno che Lowry non dimostri di valere più di quel che ha fatto vedere negli ultimi due anni. Nella parentesi a Charlotte ha dimostrato di poter fare il titolare, chissà che non gli venga chiesto ancora.
- TERRENCE ROSS: da lui ci si aspetta il salto di qualità nella stagione da sophomore. Lo scorso anno ha messo in mostra doti di straordinario tiratore e atleta pazzesco (vedi Dunk Contest). Sta a lui tradurre queste qualità in punti pesanti dalla panchina.
Riserve: Austine Daye, Carlos Marais, Quincy Acy, Dwight Buycks, Aaron Gray, Chris Wright, Julyan Stone.