NBA Season Preview: Oklahoma City Thunder

Pensando a quella che potrà essere la stagione 2013-14 dei Thunder, la domanda che sorge spontanea e’ una sola: ce la faranno quest’anno a vincere l’anello? Noi non ci azzardiamo certo a dare una risposta, ma possiamo provare a tirare le somme sulla squadra andando ad analizzare tutte le novità di questa stagione.

Il quintetto base:

RUSSEL WESTBROOK (PG) : la point guard californiana e’ senza dubbio il giocatore del roster con più attenzione addosso, almeno per il momento. Il processo di recupero dalla rottura del menisco e’ proceduto senza intoppi fino ad un paio di settimane fa, quando si è resa necessaria una nuova operazione. Westbrook potrà scendere in campo quando la regular season sarà iniziata da circa un mese, vedremo quale sarà il suo impatto. Certo è che sembra difficile pensare ad un Westrbook peggiorato, contando che ha avuto molto tempo per lavorare sulla propria tecnica. Tutto dipenderà dal ginocchio. Anche per lui.
THABO SEFOLOSHA (G): e’ la guardia titolare ormai da anni, ed ha sempre svolto il suo lavoro in modo impeccabile, non facendo mai mancare intensità difensiva e tiri da tre sugli scarichi alla squadra. E’ una delle certezze di Scott Brooks. Una sicurezza.
KEVIN DURANT (SF): non c’è bisogno di girarci intorno, e’ lui il fulcro dei Thunder. Nonostante Westbrook assomigli sempre di più a un giocatore in grado di far vincere una squadra da solo, KD35 is KD35. Durante il suo soggiorno in Italia ad inizio settembre ( a Roma e Milano per le 4 persone che non lo sapevano), la maglietta ufficiale del tour indossata da tutto lo staff aveva in evidenza la scritta “The time is now”. Che altro aggiungere?
SERGE IBAKA (PF): al lungo di origine congolese i Thunder chiedono il definitivo salto di qualità. Giocatore fatto e finito nella metà campo difensiva, con la partenza di Kevin Martin deve cercare di essere più costantemente per quanto riguarda la finalizzazione. Le potenzialità ci sono tutte, con il grande atletismo unito al raggio di tiro che si è steso fino alla linea dei tre punti. Adesso sta a lui.
KENDRICK PERKINS (C): anello debole del quintetto (ad essere buoni), Perkins quest’anno ha l’ultima possibilità (ed il dovere) di dimostrare di non essere il giocatore visto nel’ultimo anno e mezzo, durante il quale sarebbe stato poco competitivo anche in ambienti extra-americani. Il suo punto di forza e’ la capacità difensiva sui lunghi avversari, che la metta in mostra per riprendersi la fiducia di tutto l’ambiente.

Panchina:

REGGIE JACKSON (PG): ufficialmente giocatore che uscirà dal pino, Jackson nelle primissime settimane di regular season dovrà tornare al ruolo di titolare già adottato negli ultimi playoff. E’ sicuramente il giocatore più migliorato dell’ultima stagione, ed ha molti punti in comune con il suo superiore Westbrook, a cominciare dall’atletismo.
NICK COLLISON (PF/C): stesso discorso fatto per Sefolosha; fa sempre arrivare il suo apporto alla squadra, con ottimi movimenti difensivi ed un QI cestistico di cui nella lega davvero in pochi possono vantarsi. Gregario.
JEREMY LAMB (G): dopo la prima stagione da professionista passata quasi esclusivamente in D-League, il prodotto di U-Conn deve ora dimostrare il suo valore fra i grandi. Le premesse per far bene ci sono tutte, dalla possibilità di tirare da quasi ogni posizione alle grandi doti atletiche di cui dispone. Se aggiungiamo che nella stagione in D-League ha tenuto 18 punti di media, ad OKC hanno un motivo per essere ottimisti.
PERRY JONES III (SF/PF): anche per lui valgono le parole spese su Jeremy Lamb. Ha calcato pochissime volte il parquet NBA nella prima stagione, ma ha mostrato ottime cose nella lega di sviluppo. Con il fisico che si ritrova (205 cm, 106 kg) può giocare indifferentemente da ala piccola o grande, e inoltre è in grado di aprire il campo data l’affinità con il tiro da tre.
DEREK FISHER (PG): il venerabile maestro, per la prima volta da quando è a OKC, vivrà la stagione dall’inizio, invece che arrivare solo ai playoff. Difficilmente sarà decisivo durante la regular season, mentre il suo apporto tecnico e la sua esperienza risulteranno come al solito decisivi nella postseason.

Riserve: HASHEEM THABEET (C), RYAN GOMES (SF), ANDRE ROBERTSON (SF), STEVEN ADAMS (C).

PUNTI DI FORZA: sesto uomo o no, OKC continua ad avere uno dei roster più competitivi della lega, e può vantarsi di poter schierare due superstar vere e proprie accanto, cosa che non tutti possono fare (Miami, Houston, San Antonio, Brooklyn e chi altro?) Durant e’ probabilmente il miglior “attaccante” della lega nel vero senso della parola, averlo con te fa sempre comodo. Inoltre, nell’arco della regular season da 82 partite, un roster giovane come quello dei Thunder aiuterà sicuramente a non arrivare corti a maggio.

PUNTI DEBOLI: anche in questa sezione troviamo Russell Westbrook. Ovviamente non per demeriti suoi, ma per via dell’infortunio che si porta dietro da Aprile e che, dopo l’ultima recente operazione, lo terra’ ai box fino a inizio dicembre. Da testare la costanza dei Thunder senza di lui.
Altro difetto della squadra e’ senza dubbio la panchina, molto giovane e inesperta, senza un vero sesto uomo, si con grandi margini di miglioramento, ma con tempi di adattamento nella lega che potrebbero costare non poco. Staremo a vedere.

 

PREVISIONI
Discorsi su Westbrook a parte, i Thunder restano una delle formazioni meglio attrezzate, che sicuramente si giocherà lo scettro della Western Conference con Spurs e Clippers. Per quanto riguarda i playoff, però, il roster non sembra in grado di poter andare oltre le finali di conference, con una concorrenza come al solito molto agguerrita. Se poi dovessero invece riuscire a raggiungere le Finals, si troverebbero si sfavoriti contro la corazzata Miami Heat e Lebron James, ma con il dente avvelenato per le finali 2012 e un Durant in modalità uomo in missione.
Starà a loro far ricredere chi non li reputa in grado di infilarsi un anello al dito.

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